RED
ROOM
Film
inedito in italia e poco conosciuto del regista americano Stephen Gaffney.
L’ho
comprato recentemente, scambiandolo erroneamente per l’omonimo film torture
giapponese.
Devo
dire, che è stata comunque una piacevole sorpresa.
Già
dai titoli di testa, si capisce perfettamente che non siamo davanti ad un semplice
prodotto indie americano.
Luci
sparate al neon, il rosso che prevale, psichedeliche, sembra l’inizio di un
film di Gaspar Noè o di Refn.. ma ovviamente non è così.
La
trama saccheggia i film hostel di Eli Roth e in particolare la trovata geniale
nel secondo delle aste dei ricconi per accaparrarsi la preda da torturare.
Il
tutto avverrà in una red room, una stanza dove è possibile fare tutto alla
propria vittima, trasformandosi in un sadico carnefice e potendo scegliere l’arma
che preferisce, quindi spaziamo dalla motosega alla pistola, al coltello,
martello e tutto un campionario di cose che attirano lo spettatore medio.
Come
detto precedentemente, ci troviamo davanti ad un prodotto ben curato sotto
tutti gli aspetti, dalla regia, alle recitazioni, mantenendo una certa patina
mescolato ad una sporcizia veramente estrema, come del resto deve essere visti
i contenuti snuff del film.
Gli
effetti speciali sono artigianali e ben curati e almeno tre scene colpiscono
veramente lo spettatore, sfociando nel gore estremo o nella piena scorrettezza
coinvolgendo bambini.
Consigliatissimo.
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