lunedì 18 aprile 2016

SIGILLUM






Dopo i pregevoli creepy tales pizza and gore (già recensiti su questo blog con intervista al regista), il regista emiliano Lorenzo Fassina cambia drasticamente registro, realizzando sigillum .
Questo cortometraggio inizialmente era stato ideato per partecipare al contest inglese online THE FEAR, dal quale però è stato scartato.
Successivamente Fassina l'ha proposto per l’antologia curata da Davide Pesca 17 dopo mezzanotte, ancora in standby.
Quindi dobbiamo tenere conto di un lavoro che doveva rispettare alcuni parametri di minutaggio.
Una delle pecche maggiori di sigillum a mio modo di vedere è proprio la durata, molto scarsa, distribuita male e comprensibile solo alla fine della visione.
La storia prende spunto dai racconti dello scrittore Robert W. Chambers.e vede come protagonista un giovane ragazzo intento nel disfarsi di un oggetto malefico.
La regia è un pochino frammentaria, se da un lato possiamo sicuramente apprezzare la qualità della fotografia e delle inquadrature mai a caso, dall’altro lato colpisce l’eccessiva lunghezza di alcune riprese, quasi come dei riempitivi, cosa che considerando la durata esigua rimane una pecca.
La recitazione del protagonista funziona e risulta credibile, mentre gli effetti speciali in digitale sinceramente non mi hanno granchè convinto ma non risultano così penalizzanti da rovinare la visione.
Fassina a mio modo di vedere, è maggiormente a suo agio in un contesto più libero, senza restrizioni di minutaggio, e con storie adatte al suo modo di concepire il cinema (senza volermi ripetere, creepy tales pizza and gore con l’atmosfera da drive in e l’artigianalità che regna sovrana).
Sigillum è visibile gratuitamente su youtube a questo indirizzo  https://www.youtube.com/watch?v=BnzAJkPVMQM    


Federico Tadolini

sabato 2 aprile 2016

RIGOROSAMENTE DISSANGUATI DA VIVI
SANGUE MISTO

(Iulia Laura Cifra e Shadia Nour Salem, le protagoniste femminili del corto)



Sangue misto è un progetto collettivo concepito dal regista di Genova Davide Scovazzo e che si prefigge la finalità di raccontare l’integrazione multietnica attraverso il ritratto di diverse città italiane.
Scovazzo ci descrive la comunità araba presente nella sua Genova, con toni ora duri e violenti ma sempre con un filo d’ironia presente dall’inizio fino alla fine del cortometraggio.
Il progetto non è ancora stato terminato ed ha subito diverse defezioni, ma visto che precedentemente me ne sono occupato con un’intervista capillare che racchiudeva tutti i registi coinvolti in questo lavoro, recensisco il cortometraggio del creatore del progetto.
Scovazzo lo conosco da diversi anni, un regista apparentemente molto estroverso ma che conoscendolo meglio si presenta sempre con una sua profonda sensibilità che si può percepire attraverso i suoi precedenti lavori come Tutto il bene del mondo, Durante la morte (personalmente lo reputo il suo lavoro migliore), Tutto il male del mondo presente nel film collettivo 17 a mezzanotte.
Sono tutti lavori molto tecnici con una buona fotografia, a tratti molto patinata e che lasciano dentro lo spettatore un senso di profonda tristezza e male di vivere.
Il cinema di Scovazzo si può apprezzare o meno, però non si può negare a questo ragazzo la sincera passione per il cinema e la voglia di proporre sempre qualcosa di nuovo e di diverso dall’affollatissimo panorama indipendente italiano.
Con rigorosamente dissanguati da vivi Scovazzo cambia registro regalandoci un’opera sporca, apparentemente marcia e con una discreta dose di violenza .
Come detto precedentemente la location è la Genova notturna, non quella sfavillante del centro-bene, ma quella dei vicoletti sordidi piena di un’umanità malata e disperata come il tossico che si fa in vena davanti a tutti.
Anche la ragazza apparentemente diversa dal resto degli emarginati e dai freak, si rivelerà essere dedita al sesso occasionale finendo però nelle grinfie di una sorta di banda di islamici dediti alle torture più efferate e al commercio di video snuff.
Filmini realizzati nel retro della loro kebabberia, in una stanza che va oltre ogni regola igienica.
Tutti i personaggi creati da Scovazzo che è anche lo sceneggiatore fanno tutti parte di un microcosmo dove tutti sono vittime e allo stesso tempo colpevoli, o del loro degrado morale o della loro lussuria .
La regia e la fotografia sono molto meno predisposte a virtuosismi e si calano perfettamente nella parte del cortometraggio, regalandoci una fotografia sporca e una regia funzionale che fa il suo dovere ma senza “strafare”.
Anche se a volte le riprese sono veramente troppo insistite (scena della festa e alcune inquadrature anche doppie sui piedi della ragazza)
Gli effetti speciali curati da Fabio Taddi sono ben realizzati e anche le recitazioni funzionano facendo il loro sporco dovere.
I dialoghi a mio modo di vedere potevano essere curati meglio e in alcune parti, ci sono delle cadute di stile che però non pregiudicano il risultato finale.
Ad esempio “c’è crisi non buttiamo via niente, sappiamo cosa fare con carne”.
Sicuramente un cortometraggio divertente e che funziona inserito nel contesto di Sangue misto.


Federico Tadolini