lunedì 12 gennaio 2015




E.N.D. THE MOVIE







Interessante progetto partorito dalla mente di Federico Greco già autore di diversi cortometraggi come l’omonimo E.N.D , Nuit americhen già recensito su questo blog e del documentario che tanto fece scalpore H.P. Lovecraft- ipotesi di un viaggio in Italia (reperibile per chi lo volesse vedere attraverso la raro video).
E.N.D. è un film a episodi a tema zombie e gli altri segmenti della pellicola sono realizzati da Domiziano Delveaux Cristopharo , Luca Alessandro e Allegra Bernardoni.


1-    Federico , sei l’ideatore del progetto , spiegaci come è nato e perchè hai chiamato gli altri registi a collaborare .

F.GRECO :  In realtà l’idea è un po’ di tutti, a diversi livelli e in diversi momenti. Prima di tutto c’è stato “E.N.D.”, il primo episodio, che racconta della nascita dell’epidemia. "E.N.D." è un acronimo che fantasiosamente descrive la formula chimica di una partita di cocaina tagliata male. Il corto/episodio pilota fu realizzato come film finale del mio corso di scrittura e regia al Cineteatro per la regia e la sceneggiatura di Luca Alessandro, Allegra Bernardoni e mia. Ha avuto una carriera strepitosa di festival e premi, e un'eccezionale apprezzamento da parte della stampa. In seguito, con Domiziano cercammo un’idea per un lungometraggio horror sugli zombie e lui ebbe l’intuizione di fare un progetto a episodi collegati. Fu naturale quindi stabilire – con l’approvazione degli altri – che “E.N.D.” avrebbe potuto essere il primo atto dell’arco narrativo e che io e Domiziano avremmo realizzato ad hoc i due episodi successivi. Per questo l'intero film si chiama "E.N.D. - The Movie", perché in fondo tutto parte da quel progetto. E, naturalmente, perché "E.N.D." è un bel titolo.



2-Parlateci del vostro episodio e del motivo per cui il progetto vi ha interessato
Domiziano Delveaux Cristopharo : Gli zombie son come il buon cibo... non stancano mai. E puoi condirli ogni volta con ingredienti diversi (se ne hai voglia e fantasia).  Mi andava di sperimentare un pò in questo settore, mi son divertito moltissimo.
Possiamo anche ben dire che i "nostri" zombie hanno una variante dissacrante e abbastanza inedita.
Mi interessava dopo tanto tempo, collaborare attivamente con Greco e durante un viaggio in treno parlando del pluripremiato corto END, ci venne l'idea di dargli un contesto filmico.

Luca Alessandro “E.N.D.” (il primo episodio) era un lavoro di fine corso realizzato dagli allievi del CineTeatro di Roma, il sottoscritto e Allegra, sotto la guida del suo docente, Greco. In “E.N.D.” l'infezione era solo un pretesto per mettere a nudo i rapporti dei tre personaggi principali, obbligandoli a collaborare per salvarsi la pelle (infatti, per tutta la sua durata non vediamo zombie): questo era il punto di forza del cortometraggio. Il lungometraggio ha preso un'altra direzione. Inaspettata, ma proprio per questo affascinante. Pensare i vecchi personaggi in un altro tempo, oltre che emozionante è stata una bella sfida. Sono contento che “E.N.D.” abbia spinto registi del calibro di Greco e Cristopharo ad investire energie e penso che la dimensione del lungometraggio sia la degna conclusione di questa bellissima avventura.

Federico Greco “Z-Sapiens”, l’episodio conclusivo di ”E.N.D. – The Movie”, nasce da una vecchia idea di Roberto Papi, scenografo ed effettista che qui è anche produttore e co-autore (insieme a Luca Alessandro, che ha lavorato con me alla sceneggiatura e al soggetto). Decidemmo di riscriverlo collegandolo con le storie dei due episodi precedenti. La sfida, ma anche l’aspetto che mi attirava di più, era quella di raccontare come fossero cambiati i personaggi del primo episodio nell’arco di diversi anni e dopo aver attraversato la devastazione dell’epidemia planetaria. La logline del film recita: “Dopo anni dall’inizio dell’epidemia alcuni si sono salvati, altri sono diventati zombie”. Mi affascinava molto il tentativo di rielaborare l’immaginario narrativo ed estetico di questo sotto-genere cinematografico, ma soprattutto di ribaltare i cliché e tentare di costruire l’empatia per il “mostro”. Come punto di partenza dell’ispirazione c’è Nietzsche e il suo “Così parlò Zaratustra”: la descrizione di una possibile nuova umanità non più basata esclusivamente sull’afflato illuminista e razionale ma sul recupero dei suoi migliori tratti primordiali.

Allegra Bernardoni“E.N.D” era un lavoro di fine anno di noi allievi, l'idea è nata durante una lezione di Federico Greco su come si scrive un soggetto, all'epoca eravamo tre allievi e ognuno di noi scrisse un proprio soggetto. Il mio raccontava di un anziano signore che desiderava prenotarsi la bara; quello di Luca era uno zombie movie. Una sera, davanti a una birra abbiamo unito le storie e abbiamo scritto cose delle quali avevamo più paura. Il tema che ci ha unito era la paura di ritrovarsi in luogo chiuso da cui non puoi uscire e di dover stare con persone che in comune con te hanno solo il fatto di essere colleghi. Diciamo che ero e sono ancora in parte un’ignorante nel genere zombie, e proprio questa “ignoranza” mi ha fatto interessare sempre di più al progetto, un po’ per superare quelli che potevano essere dei limiti... Inoltre fare una co-regia non è semplice, avevamo tre stili diversi, ma forse proprio l'emozione di dare forma a questo prodotto e la sinergia che si venuta a creare mi ha spinto successivamente a far parte anche di “E.N.D. - The movie”. L'idea di rivedere gli ex personaggi e soprattutto Giorgio, scritto e diretto da me nel primo episodio, e lo sviluppo e il ruolo chiave che ha in “Z-Sapiens” sono stati una bella sfida e motivo d’orgoglio.

3- In un mercato così inflazionato come lo zombie movie , qual è la componente di E.N.D. che lo farà differenziare dagli altri film ?
Federico Greco: Credo proprio che sarà l’attenzione alla narrazione, alla sceneggiatura, ai personaggi e a quella nuova estetica cui accennavo. A nessuno di noi piace l'horror per l'horror, il sangue e i mostri fini a loro stessi, e questo è sicuramente un elemento che può creare problemi distributivi perché invece al mercato questo è esattamente ciò che piace di più. Ma penso anche che il mercato sia saturo di spazzatura e che un film di zombie capace di strappare con intelligenza qualche sorriso e con una trama avvincente e universale abbia ottime possibilità.

4- Per Domiziano :  come ti sei trovato in una dimensione abbastanza nuova per te come lo zombie movie ,così prettamente horror ?

Domiziano: Benissimo, come al solito credo di non aver fatto un vero e proprio horror... ho indagato una dimensione molto drammatica e umana inserita in un contesto fuori dal comune (il mondo devastato dalla piaga zombie). Solo 3 personaggi in lotta per la sopravvivenza, si aiutano a vicenda se possono sennò si fan gli affari loro.  Son 3, a volte è come fossero da soli.

5- Quali sono i vostri punti di riferimento in ambito zombie movie ?
Domiziano :  Sicuramente Fulci. Non amo molto il mondo Romeriano a parte il primo.
F. Greco : Romero, ovviamente, ma anche tutto quel cinema indipendente americano che sa mescolare horror e commedia: tra cui John Landis e Joe Dante. E l'ultimo film di zombie che ho amato molto è "Pontypool", in cui l'epidemia si propaga con... il linguaggio. Aveva ragione Laurie Anderson: "Language is a virus".
L.Alessandro:  Ne ho masticati tanti di film sugli zombie. Penso che per tutti noi Romero sia una figura imprescindibile: ha detto praticamente tutto. “28 Days Later” e “Shaun of the Dead” hanno innovato il genere, dopo che la figura dello zombie era stata spremuta come un limone. Di recente, ho apprezzato invece il lavoro di registi come Andrew Parkinson e Bruce La Bruce, che hanno provato a decontestualizzare il fenomeno zombie, giocando con l'immaginario collettivo... “E.N.D. - THE MOVIE” sarà ovviamente tutto questo... e molto di più!
A. Bernardoni : Come ho già detto nella domanda precedente sono un po’ “ignorantella” in questo genere cinematografico, l'ho studiato molto – questo sì –  anche all'università: ricordo giornate intere a preparare esami sull'horror e film zombie e a visionare per esempio “L'isola degli zombies” (1932) con Bela Lugosi, credo che sia il primo film del genere o almeno così è riconosciuto. Ma credo che quando si parla di zombie non si puo’ non ricordare “La notte dei morti viventi” di Romero e tutti i film da lui diretti, e credo anche con un po’ di presunzione che un po’ di Romero sia in ognuno di noi quattro.
6- Quale sarà l’iter distributivo di E.N.D. ? cinema o direttamente in dvd ?
(F. Greco) Niente di ufficiale per il momento, ma diverse proposte sia in ambito italiano che internazionale su entrambi i fronti. Soprattutto dagli USA, nel novembre scorso, sono arrivate richieste molto interessanti.
Avendo avuto l’occasione di vedere il segmento iniziale dove appunto viene spiegata l’origine dell’epidemia (la partita di cocaina tagliata male) posso dire con sicurezza che questo progetto si differenzierà per fortuna dalla spettacolarizzazione degli zombie movie americani mantenendo un proprio marchio di fabbrica e dando maggiormente spazio alla storia e alla psicologia dei personaggi che ai vari effetti splatter che abbondando in tantissimi film con l’utilizzo (purtroppo) della computer grafica a discapito degli effetti artigianali.
Molto valida l’idea di ambientare la cornice dentro un’agenzia di onoranze funebri e svelare “l’intreccio di fondo “ solo nel finale .
Sono particolarmente incuriosito dalla presenza di Domiziano Delveaux Cristopharo un regista mai banale che può piacere o meno ma che non fa mai la stessa cosa due volte , infatti dalle sue brevi risposte posso già immaginarmi come ha impostato il suo episodio .
Federico Tadolini