lunedì 18 novembre 2013

                                                           BERGSON








Regia : Michele Baldini


Con :  Alessia Leone, Enrico Prosperi, Marco Talini e con Emanuele Giaconi e Lucia Fiumalbi





Cortometraggio del 2013 diretto da Michele Baldini , due ragazzi chiacchierano tra di loro su di un ciglio di una strada, stacco , riprese di sbarchi di immigrati alternate a stazioni ferroviarie .
Bergson è sicuramente un cortometraggio di stretta attualità con le stazioni ferroviarie ormai diventate dei veri e propri campi di battaglia .
In una stazione una ragazza viene rapita da due extracomunitari , abbastanza inverosimile il rapimento : in pieno giorno con la ragazza cosciente sul sedile posteriore .
Come tanti cortometraggi indipendenti (e solo chi li fa può capire lo sbattimento e le problematiche ci sono dietro per concludere il proprio progetto ) Bergson ha dei fattori positivi e altri negativi .
Come punto di forza io direi la regia sotto l'aspetto della qualità video , si vede chiaramente che Baldini ha le idee chiare e che sa perfettamente quello che vuole filmare , le interpretazioni dei due rapitori e della ragazza sono più che convincenti .
Come aspetti negativi direi un'eccessiva lentezza del corto che dura ben 17 minuti ma è pieno zeppo di tempi morti , stringendo il tutto a mio modo di vedere si poteva arrivare benissimo a otto minuti di girato , un'eccessiva didascalia nelle riprese e troppo insistenze sui dettagli e soprattutto manca quel qualcosa che lo può lasciare impresso nella mente dello spettatore : ok , si vede la ragazza insanguinata ma è veramente troppo poco per ricordarselo, mi ha dato come la sensazione di voler mostrare ma di non averlo fatto non so se per una precisa scelta registica o per mancanza di budget o di valido effettista .
Per poterlo visionare contattate direttamente il regista , il corto si trova su vimeo ma necessita di password .

Federico Tadolini





                                                                  DAVIDE PESCA







Davide Pesca , ideatore del progetto collettivo 17 a mezzanotte è da tempo alle prese con la regia di numerosi cortometraggi , effetti speciali , musica e anche body art .
Dai suoi lavori si può notare l'artigianalità degli effetti speciali e un chiaro e sentito omaggio al cinema horror anni '80.





1- quand'è nata la tua passione per il cinema ?



1La mia passione per il cinema è nata praticamente assieme a me... fin da piccolo guardavo film appena riuscivo trovando estremamente interessante,inizialmente le storie e il contenuto e in seguito il lato tecnico, sopratutto per ciò che concerne gli effetti speciali.... poi la mia infanzia è stata nel bel mezzo degli anni 80, dove i cult e film indimenticabili non si contano...sopratutto l'horror brillava di luce propria ed è così che cominciai a divorare centinaia di film dell'orrore e collezionarne quantità smisurate... ricordo ancora i primi film horror che ho visto: hellraiser, creepshow, la casa,frustrazione , Non aprite prima di natale e Pin chi c'e in fondo alla scala


2-  Quali sono i tuoi film preferiti?





2 il mio film preferito in assoluto sono 2 a pari merito: Grosso Guaio a China town e Il seme della follia, entrambe di John carpenter... altri film che adoro sono: Sotto shock, Un minuto a mezzanotte, Clown house, Frequenze pericolose, Autostrada per l inferno, Cabal, La casa 2, Nightmare 4, La casa nera,Brian damage e la lista sarebbe ancora lunga, ma ti dico che prediligo il cinema horror anni 80 primi 90.... anche se, avendo ormai perso le speranze per il cinema contemporaneo, ho visto Hobo whit a shotgun e devo dire con sorpresa e gioia, che rientra tranquillamente nella mia top ten



3- 3- il nome di un effettista con cui ti piacerebbe collaborare?


3- sicuramente verrebbe naturale dire Tom Savini, o Greg Nicotero, visto che sono i due più prolifici e famosi. Ma io personalmente preferirei collaborare e imparare dal mitico Screaming Mad George, il creatore degli effetti di society the horror e altri horror d 'antologia... io nell'horror amo la follia artistica, lo splatter , le creature bizzarre e in questo campo, mad george è imbattibile



4-  cosa ti aspetti dal progetto 17 a mezzanotte ?



4 ho pensato a 17 a mezzanotte subito dopo aver saputo del progetto Abc of death, e tra me e me mi sono detto: perchè seppur in piccolo, non realizzare qualcosa di simile in Italia a livello indipendente? E allora ho pensato a qualcosa di totalmente 0 budget, sia di spesa che di guadagno. ABC OF DEATH è comunque un discorso economico, ogni regista aveva 5000 dollari a disposizione, in 17 le uniche risorse dei partecipanti sono la passione e voglia di mettersi in gioco e il lavoro finito sarà visibile downloadabile free . Se dovessi desrcrivere il progetto, direi che è una rivincita o comunque biglietto da visita del cinema horror indipendente italiano, che seppur undergrund, può dire la sua e ha voglia di uscire allo scoperto .
Quello che mi aspetto da 17.. non è altro che un mare di visualizzazioni espero in un piccolo passo per rendere più in evidenza l horror home made o comunque indipendente..Ma la cosa più bella è comunque vedere 17 registi con 17 stili completamente diversi, che lavorano ad un unico progetto, questo per me è veramente fantastico. Lo spettatore potrà godersi un lungometraggio con 17 corti scegliendo i preferiti e di conseguenza scoprire gli altri lavori dell eventuale regista del cortometraggio favorito, come detto prima, 17 a mezzanotte può essere considerato un biglietto da visita.






5- ho visto che sei attivo anche musicalmente , che tipo di sonorità prediligi ?



5 i miei gusti nel campo musicali variano dall'hard rock anni 80 all 'heavy metal che fu, al punk rock. Io Canto e suono in 2 gruppi:il primo si chiama Bloody market, dove ci esibiamocon pezzi nostri horror metal punk sulla scia di wednesday 13 e murderdolls. Il secondo, molto più seggero, è quello dei without pushin uncle dove suono l harmonica e canto, in questo facciamo punk folk sempre con pezzi nostri
































































































venerdì 8 novembre 2013



                                                      Federico Scargiali






Amante del cinema di fantascienza , del cinema horror e autore di due interessantissimi cortometraggi diametralmente diversi tra loro .Creature from the back lagoon visibile su youtube e Life.Love.Regret (per il link è imperativo che chiediate direttamente a Scargiali).
 Federico Scargiali fa parte del progetto 17 a mezzanotte ideato da Davide Pesca .
 http://www.youtube.com/watch?v=I0DfGJ0TbWo


1- quali sono i film con cui sei cresciuto ?

Non starò qua a raccontarvela, a dirvi che sono cresciuto con Fellini, Pasolini, Rossellini... ini ...ini

Ci sono stati così tanti film che è molto difficile fare mente locale. Ero molto piccolo e già guardavo lo Zio Tibia assieme a mio cugino più grande. Sicuramente non ci capivo un granchè ma adoravo i mostri. In quegli anni passavano a ripetizione i vari Freddy, Jason per proseguire con Carpenter, Romero e Raimi. Successivamente fuori orario mi fece conoscere Tsukamoto con Tetsuo the iron man e Kitano con Violent Cop, assolutamente fondamentali. Cominciarono a uscire in edicola quintali di VHS horror. Ricordo con piacere la prima volta che vidi Antropophagus e Buio Omega. Poi fu la volta della Troma con Toxic Avenger e Class of Nuke 'em High. E finalmente arrivò il glorioso modem 28.8. Tramite internet, in un forum, conobbi un tale che recuperava VHS di film quella volta introvabili. E allora via di Henenlotter, con Basket Case e La maledizione di Elmer, Buttgereit con Nekromantik e Der Todesking. Avrò avuto circa 13-14 anni. Ci misi un paio di giorni prima di decidermi ad affrontare Buttgereit. Aspettai ansiosamente che uscissero tutti di casa per mettere nel videoregistratore la VHS di Nekromantik. Film così a quell'epoca non ce n'erano. Faccio un piccolo salto temporale. Irrinunciabile, anche se tardiva, fu la scoperta di Takashi Miike grazie alla retrospettiva al Far East Film Festival. Il primo incontro fu con Ichi the Killer, inutile dirlo, amore a prima vista. A seguire Visitor Q e Audition. Concludo con una manciata di titoli per me imprescindibili: La maschera del demonio, Sei donne per l'assassino, Videodrome, L'aldilà, Zombi 2, Cabal e ultimo ma assolutamente non ultimo Society.

2-  creature from the back lagoon ha delle derive fantascientifiche abbinate alla commedia e alla mutazione del corpo stile Henenlotter (brain damage , basket case) è solo una mia impressione o ti sei ispirato a lui ?

Come ho detto poco fa Henenlotter è stato assolutamente fondamentale per la mia formazione. La scena di Al che esce dal lavandino in stop-motion fatta male, è un voluto e meritatissimo omaggio a Belial in Basket Case.


3- life.love.regret è molto più curato soprattutto sotto l'aspetto degli effetti speciali a chi ti sei affidato per la cura degli effetti ?

Diciamo che non è propriamente una questione di cura, sono due prodotti completamente diversi. Uno deve trasmettere malessere puro, essere realistico ma al contempo esagerato. L'altro invece è molto più cartoonesco e canzonatorio. Mi piace lavorare più o meno sempre con lo stesso team. La mano di Maresca Gambino, che ha dato vita all'alieno di Creature, la ritroviamo in squadra con Mattia Vignotto (mio assiduo collaboratore) e Anna Shalaby anche in "Life. Love. Regret.", con un risultato assolutamente incredibile. 4- rispetto a creature si toccano altri temi molto delicati come il suicidio da cosa dipende questo drastico cambio di tematiche ?

Trovo che spaziare tra i generi sia essenziale per la crescita registica, quantomeno per la mia. Ogni volta è un continuo mettersi alla prova. Strappare un sorriso è complesso tanto quanto creare una situazione di disagio. Quando ci mettiamo a scrivere non sappiamo mai cosa potranno partorire le nostre menti. Si parte da una semplice domanda "di cosa vogliamo parlare questa volta?". Il risultato lo potete vedere nei miei lavori.



  5- ho visto che stai facendo girare i tuoi lavori per vari festival dacci le tue impressioni positive e negative al riguardo dei festival

Festival che vai usanze che trovi. Ogni Festival ha la sua giuria, il suo modo di votare e il suo metodo di ammissione. L'unica cosa di cui puoi essere certo quando vai a un festival,se vota il pubblico, vince il corto/film che fa più ridere. L'utilità maggiore di un festival è quella di crearsi un giro di contatti e in qualche modo farsi conoscere. E vi assicuro che lentamente ma inesorabilmente, funziona-




Federico Tadolini