lunedì 18 novembre 2013

                                                           BERGSON








Regia : Michele Baldini


Con :  Alessia Leone, Enrico Prosperi, Marco Talini e con Emanuele Giaconi e Lucia Fiumalbi





Cortometraggio del 2013 diretto da Michele Baldini , due ragazzi chiacchierano tra di loro su di un ciglio di una strada, stacco , riprese di sbarchi di immigrati alternate a stazioni ferroviarie .
Bergson è sicuramente un cortometraggio di stretta attualità con le stazioni ferroviarie ormai diventate dei veri e propri campi di battaglia .
In una stazione una ragazza viene rapita da due extracomunitari , abbastanza inverosimile il rapimento : in pieno giorno con la ragazza cosciente sul sedile posteriore .
Come tanti cortometraggi indipendenti (e solo chi li fa può capire lo sbattimento e le problematiche ci sono dietro per concludere il proprio progetto ) Bergson ha dei fattori positivi e altri negativi .
Come punto di forza io direi la regia sotto l'aspetto della qualità video , si vede chiaramente che Baldini ha le idee chiare e che sa perfettamente quello che vuole filmare , le interpretazioni dei due rapitori e della ragazza sono più che convincenti .
Come aspetti negativi direi un'eccessiva lentezza del corto che dura ben 17 minuti ma è pieno zeppo di tempi morti , stringendo il tutto a mio modo di vedere si poteva arrivare benissimo a otto minuti di girato , un'eccessiva didascalia nelle riprese e troppo insistenze sui dettagli e soprattutto manca quel qualcosa che lo può lasciare impresso nella mente dello spettatore : ok , si vede la ragazza insanguinata ma è veramente troppo poco per ricordarselo, mi ha dato come la sensazione di voler mostrare ma di non averlo fatto non so se per una precisa scelta registica o per mancanza di budget o di valido effettista .
Per poterlo visionare contattate direttamente il regista , il corto si trova su vimeo ma necessita di password .

Federico Tadolini





                                                                  DAVIDE PESCA







Davide Pesca , ideatore del progetto collettivo 17 a mezzanotte è da tempo alle prese con la regia di numerosi cortometraggi , effetti speciali , musica e anche body art .
Dai suoi lavori si può notare l'artigianalità degli effetti speciali e un chiaro e sentito omaggio al cinema horror anni '80.





1- quand'è nata la tua passione per il cinema ?



1La mia passione per il cinema è nata praticamente assieme a me... fin da piccolo guardavo film appena riuscivo trovando estremamente interessante,inizialmente le storie e il contenuto e in seguito il lato tecnico, sopratutto per ciò che concerne gli effetti speciali.... poi la mia infanzia è stata nel bel mezzo degli anni 80, dove i cult e film indimenticabili non si contano...sopratutto l'horror brillava di luce propria ed è così che cominciai a divorare centinaia di film dell'orrore e collezionarne quantità smisurate... ricordo ancora i primi film horror che ho visto: hellraiser, creepshow, la casa,frustrazione , Non aprite prima di natale e Pin chi c'e in fondo alla scala


2-  Quali sono i tuoi film preferiti?





2 il mio film preferito in assoluto sono 2 a pari merito: Grosso Guaio a China town e Il seme della follia, entrambe di John carpenter... altri film che adoro sono: Sotto shock, Un minuto a mezzanotte, Clown house, Frequenze pericolose, Autostrada per l inferno, Cabal, La casa 2, Nightmare 4, La casa nera,Brian damage e la lista sarebbe ancora lunga, ma ti dico che prediligo il cinema horror anni 80 primi 90.... anche se, avendo ormai perso le speranze per il cinema contemporaneo, ho visto Hobo whit a shotgun e devo dire con sorpresa e gioia, che rientra tranquillamente nella mia top ten



3- 3- il nome di un effettista con cui ti piacerebbe collaborare?


3- sicuramente verrebbe naturale dire Tom Savini, o Greg Nicotero, visto che sono i due più prolifici e famosi. Ma io personalmente preferirei collaborare e imparare dal mitico Screaming Mad George, il creatore degli effetti di society the horror e altri horror d 'antologia... io nell'horror amo la follia artistica, lo splatter , le creature bizzarre e in questo campo, mad george è imbattibile



4-  cosa ti aspetti dal progetto 17 a mezzanotte ?



4 ho pensato a 17 a mezzanotte subito dopo aver saputo del progetto Abc of death, e tra me e me mi sono detto: perchè seppur in piccolo, non realizzare qualcosa di simile in Italia a livello indipendente? E allora ho pensato a qualcosa di totalmente 0 budget, sia di spesa che di guadagno. ABC OF DEATH è comunque un discorso economico, ogni regista aveva 5000 dollari a disposizione, in 17 le uniche risorse dei partecipanti sono la passione e voglia di mettersi in gioco e il lavoro finito sarà visibile downloadabile free . Se dovessi desrcrivere il progetto, direi che è una rivincita o comunque biglietto da visita del cinema horror indipendente italiano, che seppur undergrund, può dire la sua e ha voglia di uscire allo scoperto .
Quello che mi aspetto da 17.. non è altro che un mare di visualizzazioni espero in un piccolo passo per rendere più in evidenza l horror home made o comunque indipendente..Ma la cosa più bella è comunque vedere 17 registi con 17 stili completamente diversi, che lavorano ad un unico progetto, questo per me è veramente fantastico. Lo spettatore potrà godersi un lungometraggio con 17 corti scegliendo i preferiti e di conseguenza scoprire gli altri lavori dell eventuale regista del cortometraggio favorito, come detto prima, 17 a mezzanotte può essere considerato un biglietto da visita.






5- ho visto che sei attivo anche musicalmente , che tipo di sonorità prediligi ?



5 i miei gusti nel campo musicali variano dall'hard rock anni 80 all 'heavy metal che fu, al punk rock. Io Canto e suono in 2 gruppi:il primo si chiama Bloody market, dove ci esibiamocon pezzi nostri horror metal punk sulla scia di wednesday 13 e murderdolls. Il secondo, molto più seggero, è quello dei without pushin uncle dove suono l harmonica e canto, in questo facciamo punk folk sempre con pezzi nostri
































































































venerdì 8 novembre 2013



                                                      Federico Scargiali






Amante del cinema di fantascienza , del cinema horror e autore di due interessantissimi cortometraggi diametralmente diversi tra loro .Creature from the back lagoon visibile su youtube e Life.Love.Regret (per il link è imperativo che chiediate direttamente a Scargiali).
 Federico Scargiali fa parte del progetto 17 a mezzanotte ideato da Davide Pesca .
 http://www.youtube.com/watch?v=I0DfGJ0TbWo


1- quali sono i film con cui sei cresciuto ?

Non starò qua a raccontarvela, a dirvi che sono cresciuto con Fellini, Pasolini, Rossellini... ini ...ini

Ci sono stati così tanti film che è molto difficile fare mente locale. Ero molto piccolo e già guardavo lo Zio Tibia assieme a mio cugino più grande. Sicuramente non ci capivo un granchè ma adoravo i mostri. In quegli anni passavano a ripetizione i vari Freddy, Jason per proseguire con Carpenter, Romero e Raimi. Successivamente fuori orario mi fece conoscere Tsukamoto con Tetsuo the iron man e Kitano con Violent Cop, assolutamente fondamentali. Cominciarono a uscire in edicola quintali di VHS horror. Ricordo con piacere la prima volta che vidi Antropophagus e Buio Omega. Poi fu la volta della Troma con Toxic Avenger e Class of Nuke 'em High. E finalmente arrivò il glorioso modem 28.8. Tramite internet, in un forum, conobbi un tale che recuperava VHS di film quella volta introvabili. E allora via di Henenlotter, con Basket Case e La maledizione di Elmer, Buttgereit con Nekromantik e Der Todesking. Avrò avuto circa 13-14 anni. Ci misi un paio di giorni prima di decidermi ad affrontare Buttgereit. Aspettai ansiosamente che uscissero tutti di casa per mettere nel videoregistratore la VHS di Nekromantik. Film così a quell'epoca non ce n'erano. Faccio un piccolo salto temporale. Irrinunciabile, anche se tardiva, fu la scoperta di Takashi Miike grazie alla retrospettiva al Far East Film Festival. Il primo incontro fu con Ichi the Killer, inutile dirlo, amore a prima vista. A seguire Visitor Q e Audition. Concludo con una manciata di titoli per me imprescindibili: La maschera del demonio, Sei donne per l'assassino, Videodrome, L'aldilà, Zombi 2, Cabal e ultimo ma assolutamente non ultimo Society.

2-  creature from the back lagoon ha delle derive fantascientifiche abbinate alla commedia e alla mutazione del corpo stile Henenlotter (brain damage , basket case) è solo una mia impressione o ti sei ispirato a lui ?

Come ho detto poco fa Henenlotter è stato assolutamente fondamentale per la mia formazione. La scena di Al che esce dal lavandino in stop-motion fatta male, è un voluto e meritatissimo omaggio a Belial in Basket Case.


3- life.love.regret è molto più curato soprattutto sotto l'aspetto degli effetti speciali a chi ti sei affidato per la cura degli effetti ?

Diciamo che non è propriamente una questione di cura, sono due prodotti completamente diversi. Uno deve trasmettere malessere puro, essere realistico ma al contempo esagerato. L'altro invece è molto più cartoonesco e canzonatorio. Mi piace lavorare più o meno sempre con lo stesso team. La mano di Maresca Gambino, che ha dato vita all'alieno di Creature, la ritroviamo in squadra con Mattia Vignotto (mio assiduo collaboratore) e Anna Shalaby anche in "Life. Love. Regret.", con un risultato assolutamente incredibile. 4- rispetto a creature si toccano altri temi molto delicati come il suicidio da cosa dipende questo drastico cambio di tematiche ?

Trovo che spaziare tra i generi sia essenziale per la crescita registica, quantomeno per la mia. Ogni volta è un continuo mettersi alla prova. Strappare un sorriso è complesso tanto quanto creare una situazione di disagio. Quando ci mettiamo a scrivere non sappiamo mai cosa potranno partorire le nostre menti. Si parte da una semplice domanda "di cosa vogliamo parlare questa volta?". Il risultato lo potete vedere nei miei lavori.



  5- ho visto che stai facendo girare i tuoi lavori per vari festival dacci le tue impressioni positive e negative al riguardo dei festival

Festival che vai usanze che trovi. Ogni Festival ha la sua giuria, il suo modo di votare e il suo metodo di ammissione. L'unica cosa di cui puoi essere certo quando vai a un festival,se vota il pubblico, vince il corto/film che fa più ridere. L'utilità maggiore di un festival è quella di crearsi un giro di contatti e in qualche modo farsi conoscere. E vi assicuro che lentamente ma inesorabilmente, funziona-




Federico Tadolini

sabato 26 ottobre 2013



                                                       INTERVISTA A PAOLO DI ORAZIO

Due parole prima di cominciare , è tornato Splatter ! se non sapete cos'è splatter il fumetto non fate sicuramente parte di quella schiera di ragazzi che leggevano quelle storie di orrore, sangue la maggior parte delle volte di nascosto dai genitori che non capivano due cose : 1- in ogni caso il modo per leggerli si trovava sempre 2- erano storie, fumetti , che se letti ed analizzati come si deve si capiva immediatamente la carica grottesca ed ironica che molte storie contenevano . La passione per l'horror non è mai scemata e col passare degli anni anche i miei genitori si sono adeguati e hanno capito che in sostanza non c'è niente di male . Ma Paolo Di Orazio è anche un grandissimo scrittore : primi delitti ( diventato un caso nazionale e messo al bando dai benpensanti della nostra italietta) , vloody mary, chiruphenia .
A dimostrare la sua natura di artista poliedrico suona anche nel gruppo musicale dei Latte e i suoi derivati -
Penso che bisogna ringraziare questo signore per tutta la passione che ha dato e che sta dando rimettendosi in gioco in una situazione "editoriale" che mai come in questi anni è così in difficoltà .
con sommo onore vi presento la mia intervista a Paolo


1-elenca i cinque film che ricordi con più affetto

Paolo :   Shining, La Cosa (Carpenter), Alien, Rosemary's Baby, Il cervello di Frankenstein


2- horror in ambito cinematografico ed editoriale le nuove derive , cosa ti ha colpito maggiormente ?

Paolo : 2) delle nuove derive in ambito cinematografico ed editoriale mi colpisce con amarezza la confusione sull'etimologia del termine horror. Horror è il sovrannaturale, Torture Porn è il realismo con violenza estrema. Mi rifaccio alla lezione hitchcockiana sui generi.


3- fumetti , finalmente è tornato Splatter , quali erano i film che vi avevano maggiormente influenzato per quelle storie così brutali ma anche così grottesche ?

Paolo: 3) Il ritorno di «Splatter» si muove animato dalla medesima filosofia di un tempo. Anche se oggi, rispetto ad allora, il discorso si allarga al sovrannaturale, nella prima serie tutti seguivamo la cineonda del genere, da Cronenberg (Videodromee Brood in testa) a Wes Craven, Barker, John Carpenter, la Troma, e anche un po' quel Brivido di Stephen King per l'elemento proto-weird. Oggi, le influenze per offrire un racconto horror moderno - personalmente - mi spostano sulla parapsicologia e anche il fantastico di un The Ring, senza naturalmente dimenticare gli ingredienti tipici del passato (i morti viventi, le streghe, lo spirito, le presenze demoniache), con una carezza romantica per dare più profondità e sofferenze ai nostri personaggi.


4- il tuo scrittore preferito e regista preferito



Paolo : 4) Edgar Allan Poe. Ridley Scott.


5- fai un saluto alla nostra amatissima commissione di censura

Paolo : 5 - alla vostra amatissima commissione di censura auguro un cordiale buon lavoro e un abbraccio senza limiti



Confermo che se volete conoscere di persona Paolo e lo staff di Splatter li troverete a Lucca comics stand RIzzoli !!!!!!!!
stay bloody !


Federico Tadolini

sabato 20 aprile 2013

Intervista a Roberto Ricci - il parrucchiere del brivido








Chi è Roberto Ricci ? 

E' uno scrittore , autore di un ottimo libro "respiro tagliente "un chiaro e sentito omaggio al giallo all'italiana , da cui è stato tratto un cortometraggio "il cappotto " realizzato a Lucca .
Attualmente sta lavorando al suo nuovo libro , da cui ho letto in anteprima il racconto "guanti neri" .
Oltre all'attività di scrittore , fa il parrucchiere nella sua Ancona , infatti viene simpaticamente chiamato il parrucchiere del brivido .


1- quanta soddisfazione ti ha dato la pubblicazione di respiro tagliente ?
Pubblicare Respiro Tagliente, è stata una bella soddisfazione. Specialmente, se pensi che lo avevo stampato in 150 copie da regalare a clienti, amici e parenti, per festeggiare il ventennale del mio negozio da parrucchiere, e la vittoria al Festival LuccAutori e il conseguente cortometraggio, ha amplificato il tutto. Oltre al numero di copie decisamente più elevato.

2- elenca i registi ed i film a cui ti sei ispirato per la scrittura dei racconti che costituiscono il romanzo 


 Tutto il libro è un omaggio ad Argento, Bava, Fulci, e tutto quel grande cinema Italiano. Film in particolare nessuno...forse per due storie L'uccello dalle piume di cristallo e Tenebre. 


3- cosa pensi da appassionato della fase discendente di Dario Argento? qual'è l'ultimo film che ti sentiresti di consigliare ?

 Penso che il suo meglio ormai lo abbia già dato, e non crede più tanto neanche lui in ciò che fa. L'ultimo film valido ritengo sia Nonhosonno. 



4-so che prediligi il caro e vecchio giallo all'italiana , ma l'horror ti piace ? e quale sottogenere prediligi


Diciamo che amo un horror più raffinato, rispetto agli slasher sanguinari di oggi. Prediligo un The Others a un Hostel...poi se un film è ben fatto, tutto va bene. Martyrs ad esempio è un capolavoro. Però amo principalmente i thriller - horror alla Profondo Rosso. 

5- Il cappotto è il primo cortometraggio tratto da respiro tagliente , se tu fossi stato il regista cosa avresti cambiato ?


 Il Cappotto, lo avrei realizzato come nel racconto. Con l'omicidio iniziale, e ambientato di notte. Più horror insomma, ma dovendo essere presentato a vari Festival non di genere, non poteva essere eccessivo. Da un Argento, è venuto un Hitchcock...più per tutti. 


6- parla dei tuoi progetti futuri e delle tue aspirazioni


 Sto lavorando al nuovo libro. Saranno ancora 4 racconti, ma uno molto lungo...quasi un romanzo. Parla di un regista di film horror, perseguitato da un sanguinario assassino. Cinema e letteratura insieme...credo piacerà agli appassionati. Spero di realizzare un nuovo cortometraggio tratto da uno di questi...un progetto c'è. 


7- cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe pubblicare qualcosa e al momento non ci riesce?

 Scrivere. Oggi in rete ci sono le possibilità di far conoscere a un pubblico le proprie cose. Partecipare a concorsi, e sapere che comunque di questo non si vive. E sopratutto, stare attenti a case editrici avvoltoi, pronte a spennare il pollo ingenuo, con promettenti ma fasulli sogni di gloria. 

8-manda un saluto caloroso alla cara e vecchia commissione di censura


 Un caro saluto a tutti voi, che ritenete un film horror amorale e traviante per i giovani, senza rendervi conto di quanto più pericoloso e diseducativo possa essere un film per tutti come I soliti idioti...per dirne uno. Continuate così. Complimenti.

















mercoledì 10 aprile 2013





INTERVISTA A DOMIZIANO CRISTOPHARO 







1- sei un artista (parola fin troppo abusata ma che con te sono pronto ad usare) qual'è la disciplina in cui ti senti più a tuo agio e che ti dà maggiori soddisfazioni?
Grazie per l'artista, sei troppo buono... Deodato mi ha definito ARTIGIANO e per me questo è il più bel complimento! Venendo alla tua domanda... la disciplina che mi da maggiori soddisfazioni, e quella in cui sono più a mio agio son 2 cose diverse per me! Vengo come sai dalle performances dei sideshow e il teatro... personalmente son grandi soddisfazioni quelle...il contatto diretto col pubblico, il dare tutto se stessi (sangue incluso!) è appagante. Fare film invece mi fa sentire a casa ed'è quello che spero fare sempre nella mia vita. Le soddisfazioni che da son più a lungo termine e durature, forse meno intense!
2- parlaci della tua formazione cinematrografica
Ho studiato regia, montaggio etc quando avevo 16 anni in una scuola privata mentre facevo l'accademia di belle arti e lavoravo a teatro. E' stato tutto un mix per me... e il teatro mi ha insegnato molto. Poi, quello che so del cinema l'ho imparato rubando con gli occhi sui set dei grandi artisti che ho avuto la fortuna di conoscere.
3- House of flesh mannequins - perchè la gente ha paura delle tematiche del tuo film ? (è capitato anche a me di sentirmi dire come fai a guardare questa roba e poi chiedermi il prestito di soppiatto)
Beh FLESH è un film che gioca sadicamente col pubblico. Tutti quelli che lo han visto (e non son stati pochi!!) lo han visto semplicemente per le frasi di lancio e quanto riportato sul DVD stesso: ATTENZIONE CONTIENE ESPLICITE IMMAGINI DI SESSO E TORTURA. Come tanti altri film... certo... quindi perchè nel mio dan fastidio? Perchè non le ho "nascoste"... non ho fatto fare docce alla gente, o arrivare mostri strani con motoseghe. Ho esposto tutto come in un teatro, un peepshow dove il protagonista spia morboso esattamente come fa il pubblico. Gli attori parlano spesso in camera, parlano alla gente che li guarda. Il film guarda te spesso, non viceversa... e sentirsi responsabili del proprio voyeurismo ha dato fastidio a tanti.
4- il panorama horror italiano pregi e difetti
Boh. Penso che gli appassionati li vedano esattamente come li vedo io.
5- qual'è la maggior difficoltà per emergere nel nostro paese ?
Nel nostro paese a mio avviso, manca l'informazione vera e la collaborazione fra i registi. Una cosa come Masters of Horror qui non potrebbe mai esistere, semplicemente perchè manca l'unità e la sana competizione. Non basta la voglia di fare.
6- il progetto P.O.E. perchè non ha avuto una distribuzione italiana nonostante sia una cosa nuova ed innovativa ?
P.O.E. 1 esce da giugno nelle sale italiane grazie a DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE... non sei informato! 
7- ci sono dei nomi nuovi in questo panorama che apprezzi particolarmente?
Si... Adam Rehmeier, Elias, Alessandro Redaelli,
8- Domiziano ognuno ha i suoi sogni , vuoi parlarci dei tuoi ?
I miei sogni, sono i film che ho fatto... e se ci date uno sguardo, vedrete coi vostri occhi i miei sogni, senza che io li sminuisca con le mie parole 



giovedì 10 gennaio 2013

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RESPIRO TAGLIENTE
 
 
 
                                                    

 
 
 
AUTORE: ROBERTO RICCI

GENERE : GIALLO



Vorrei parlarvi di questo libro di Roberto Ricci , una persona conosciuta tramite il canale facebook vincitore dell'edizione 2012 del concorso racconti in rete grazie al suo racconto Il cappotto.
Ho avuto il piacere di leggere tutti e quattro i racconti contenuti in questo respiro tagliente e gli devo riconoscere il merito di essere riuscito a catapultarmi indietro nel tempo, un periodo "cinematografico"sicuramente migliore di quello odierno , fatto di gente appassionata del genere, fatta di cinema di periferia nebbiosi , con piccolo angolo bar e dove ben presto si entrava in confidenza col proprietario, col proiezionista e con tutti gli avventori .

Nell'introduzione del libro si capisce immediatamente l'amore per il genere di Roberto "passeggiavo avanti ed indietro davanti alle sale in cui li proiettavano fantasticando su quei manifesti colorati e i titoli a dir poco originali " e come non immedesimarsi in queste parole?.
Sono racconti come non se ne scrivono più imperniati di amore per il cinema giallo di un tempo con la figura dell'assassino costruita secondo gli stilemi classici dell'epoca: guanti di pelle nera, impermeabile, cappellaccio calato sul volto e armato di coltelli .

L'ACCENDINO INSANGUINATO

Un omicida che indossa una maschera di scheltro semina la morte uccidendo a coltellate apparentemente in modo casuale, unico comun denominatore un accendino a forma di teschio.
Ci sono ampi riferimenti al cinema di Dario Argento anche nelle citazioni dei protagonisti: Casoni (il gatto a nove code), Giordani (Profondo rosso).
Ottima trama avvincente e colpo di scena inaspettato , che sotto qualche aspetto mi ha ricordato l'assassino è costretto ad uccidere ancora di Luigi Cozzi.

IL CAPPOTTO

Una trama spiccatamente argentiana nell'incipit iniziale per poi svilupparsi in un solido intreccio Hitchcockiano che ci sprofonda in una vicenda d'incubo che può capitare a tutti noi.
Da questo racconto è stato tratto un cortometraggio visibile su youtube abbastanza ben fatto ma che però trascura la parte iniziale di questo racconto.

L'INQUIETANTE NOTTAMBULO

Il sogno- incubo , l'omicidio , tutto sapientemente amalgamato, riferimenti sia ad Argento (il vicino di casa presente nella porta sull'incubo, l'uccello dalle piume di cristallo) a Hitchcock (la finestra sul cortile) ma quando pensavamo di sapere tutto , Ricci con un'abile colpo di scena ci stupisce ancora presentandoci un serial killer atipico violento, sanguinario ma per cui non si può provare altro che compassione .

IL LEADER

Ottimo scenario alla dieci piccoli indiani, un maniaco particolarmente efferato, un corso di leadership.
Il racconto parte con uno scenario tipicamente giallo, una morte tramite veleno , un maniaco che firma il suo omicidio per poi svilupparsio piano piano in un vero e proprio bagno di sangue.
Sotto alcuni aspetti mi ha ricordato il film Tenebre di Dario Argento.

Vorrei tanto essere anch'io un giorno, uno di questi eroici pionieri della paura. Non sono più giovane, ma neanche abbastanza vecchio da non poterlo più sperare.

Caro Roberto io direi che hai tutti i mezzi per riuscirci !.

Federico




mercoledì 9 gennaio 2013

PERDITA DI FIATO

                                                        PERDITA DI FIATO








REGIA : Edo Tagliavini

ATTORE PRINCIPALE: Francesco Malcom

GENERE: Cortometraggio Thriller


Nel mediocre panorama horror italiano (escono prodotti validi per carità , ma non se li fila nessuno ad esempio at the end of the day di Cosimo Malenà), arriva inaspettatamente un progetto validissimo come P.O.E , cortometraggi che prendono spunto da alcuni racconti del padre della letteratura fantastica Edgar Allan Poe. Ogni regista dà una propria versione del racconto, sarebbe da discutere sul fatto che un progetto italiano così interessante"da supportare a priori", venga distribuito in dvd da produzioni americane ..... misteri italiani.
Il progetto ha un seguito chiamato POE PROJECT OF EVIL di futura pubblicazione, vorrei parlare di un cortometraggio del regista italiano Edo Tagliavini già autore dell'interessante Bloodlines e di altri cortometraggi come l'alchimia del gusto e del convincente TAO .
L'attore principale è il bravissimo Francesco Malcom ex pornodivo e che ha già recitato in Eaters zombie movie del duo Boni- Ristori trionfatore in diversi festival e nello stesso Bloodlines.
Il cortometraggio in questione Perdita di fiato è letteralmente un pugno nello stomaco dello spettatore, un fendente assestato bene da togliere il fiato.
Ci troviamo in un contesto di film hard dove in una delle sue performance l'attore Francesco Falcon rimane letteralmente senza fiato, per venir poi sequestrato da due scagnozzi del suo rivale Manero che dopo averlo pestato a sangue , si vogliono portare via un ricordino molto importante.
Gli eventi prenderanno una piega inaspettata, in un ottimo finale all'insegna dell'ironia.
Violenza esasperata ma mai di cattivo gusto, completamente funzionale alla storia, un ritmo ed un montaggio frenetico, regia e fotografia eccelse in uno splendido bianco e nero con contrasti di luce che mandano in visibilio ogni amante del cinema.
Ottime le musiche come del resto tutte le interpretazioni , su tutti spicca Francesco Malcom di cui sentiremo ancora parlare e che mi auguro gli venga data la possibilità di recitare in lungometraggio da protagonista asssoluto.

VOTO: 9

Federico Tadolini


martedì 8 gennaio 2013

LA MIGLIORE OFFERTA

                                                    LA MIGLIORE OFFERTA






REGIA: Giuseppe Tornatore

Attori: Geoffrey Rush
            Jim Sturgess
            Sylvia Hoeks
            Donald Sutherland

Genere: Thriller- Drammatico


Giuseppe Tornatore torna al thriller dopo l'esperienza non del tutto riuscita di "una pura formalità" con Roman Polanski e Gerard Depardieu e il buonissimo "La sconosciuta" .
Una trama molto intricata con uno straordinario Geoffrey Rush nelle vesti di un critico d'arte e battitore di aste alle prese con un incarico molto particolare: dover stimare gli oggetti appartenenti ad una giovane ragazza in procinto di vendere la propria villa.
L'uomo apparentemente insensibile ad ogni contatto umano inizia ad essere affascinato da quella strana ragazza sofferente di agorafobia e rifugiatasi dentro ad una stanza nascosta all'interno della villa .
Un'ottima prima parte con atmosfere hitchcockiane , aspetti psicoanalitici che si sposano alla perfezione con alcune pellicole del maestro del brivido come Marnie , La donna che visse due volte, Io ti salverò , alcune sequenze ambientate nella villa mi hanno fatto venire in mente anche elementi del cinema gotico : la villa misteriosa, la stanza nascosta, il nascondiglio nella soffitta .
Nell'ultima parte il film prende una piega inaspettata sprofondando nel dramma di un uomo sconfitto da tutti : dalla vita, dagli amici che pensava di avere e da una relazione che per lui poteva rappresentare la salvezza .
Una cosa che non mi ha convinto è la rappresentazione della ragazza troppo "pulita": a mio modo di vedere una persona che da dodici anni è reclusa dentro ad una stanza e non ha nessun rapporto con il mondo dovrebbe avere un aspetto trascurato , non così curato.
Regia ed interpretazioni ineccepili, musica di Ennio Morricone straordinaria e ottime recitazioni, su tutti Geoffrey Rush .

VOTO: 7/10

Federico Tadolini