giovedì 30 aprile 2015

ZOMBIE HUNTER



Esordio alla regia per Daniele Piombo che ha presentato questo cortometraggio all’interno del fi pi li horror festival di Livorno.
Vedendo il trailer mi aveva particolarmente incuriosito: il rumore di una motosega, musica metal invasiva e gli zombie , la trilogia perfetta .
Tutto questo mi aveva riportato ad uno di quei periodi cinematografici che amo maggiormente ovvero il cinema americano anni ottanta : ovvero dove anche i film meno indovinati emanavano un sapore di genuinità e artigianalità che ormai sono caratteristiche abbastanza rare da trovare in prodotti nuovi.
Ha ancora senso continuare a fare un film sugli zombi nel 2015 dopo che in ambito cinematografico, letterario e televisivo c’è stata una vera e propria invasione?.
Dipende sempre da quello che si vuole realizzare: questo zombie hunter della durata di dodici minuti e che si svilupperà anche in altri capitoli a mio modo di vedere ha il principale scopo di “intrattenere “ lo spettatore .
E se analizzato sotto questo punto di vista sicuramente può funzionare perché mi sono abbastanza divertito, un ottimo make up per gli zombie in pieno stile anni ottanta per una storia di contagio , infezione e caccia ai morti viventi.
La narrazione è però abbastanza frammentaria ovvero risulta chiarissima per uno spettatore abituato a vedere uno zombie movie ma molto meno per altri , necessitava qualche dialogo per introdurre meglio la storia .
La regia in alcuni momenti funziona e risulta molto ordinata e precisa nei dettagli ma nella primissima parte (ovvero nella scena della ragazza in macchina) risulta abbastanza confusionaria e andava curata meglio .
La fotografia per le scene diurne risulta abbastanza difettosa più pertinente per un cortometraggio dal taglio televisivo mentre invece per le scene notturne è molto buona ed indovinata.
Mi piacciono gli inserti “fumettistici” adatti per questo tipo di pellicola e che risultano veramente gradevoli , le recitazioni sono funzionali così come la location molto classica ma che funziona sempre.
I passaggi in alcuni momenti dal colore al bianco e nero non mi hanno convinto perché smorzano troppo la tensione e sono più pertinenti per un videoclip e si poteva far vedere qualcosina di più sotto l’aspetto gore .
https://www.youtube.com/watch?v=MJ7IMwZhJeM

Federico Tadolini



                       CHIACCHIERATA CON DANIELE PIOMBO





1-Come mai hai deciso di intraprendere questa avventura da regista ? raccontaci il tuo background
Sono diventato regista dopo aver lavorato nei backstage in una tv privata di Rovigo che ora non esiste più. Ho fatto altri studi online e ho deciso che ero abbastanza maturo per debuttare nella regia. Secondo me c’è molto da sperimentare nel cinema e ci sto provando con i miei mezzi
2- Perché hai voluto debuttare con un tema così inflazionato come lo zombie movie?
Volevo un cortometraggio con gli zombie perché sono appassionato del genere horror. Mi piace l’azione niente a che fare con le noiose ed onnipresenti commedie all’italiana.
3- parlaci della tua formazione come spettatore. Quali sono i tuoi film preferiti?
Molti i film che mi piacciono da salvate il soldato Ryan a sin city da kill bill a la casa  e tutti i film horror (w l’azione!)
4- Parlaci del making of di zombie hunter e che vita avrà? Pubblicazione in dvd , festival , online?
Sono molte le idee su zombie hunter intanto farà il festival a Lenola inventa un film a Latina e probabilmente sarà venduto in rete, diventerà forse un fumetto . sto organizzando il tutto , nei prossimi mesi ci saranno novità
5- quali saranno i tuoi progetti futuri? Quando vedremo uno zombie hunter 2?
Nel futuro raccolta fondi con il crowdfounding e tramite Veneto film commission, per la realizzazione di un film horror che parlerà di zombie e vampiri di cui sarà tratto un cortometraggio per i vari festival del prossimo anno .. l’ambizione c’è, vediamo se i soldi arriveranno – Al momento non c’è in programma zombie hunter 2 ma chissà in futuro.. per chi vuole comprare il format è in vendita.

sabato 18 aprile 2015

LA PASSIONE



Cortometraggio della durata di diciannove minuti realizzato da Raffaele Totaro della sedicinoni di Pistoia.
Il tema affrontato è molto ambizioso e delicato ovvero la passione di Gesù , quello che colpisce immediatamente è la distanza dall’exploitation della versione di Mel Gibson , Totaro affronta l’argomento non con rabbia e violenza ma con profonda delicatezza aiutandosi con una regia precisa, essenziale che non si perde in virtuosismi e non si sofferma sulle scene di tortura.
Un prezioso aiuto per la riuscita del film è dato dalla colonna sonora mai invasiva ma che funziona da preciso accompagnamento per tutta la durata del cortometraggio.
I trucchi sono validi e precisi così come i costumi che risultano credibili.
Alcune scene che dovrebbero risultare di impatto come l’ultima cena e l’arresto di Gesù a mio modo di vedere non conferiscono quel pathos che avrebbero dovuto dare, purtroppo in contrasto con le scene notturne ben girate e con una buona fotografia.
Alcune recitazioni (come quella di Giuda e dei soldati romani che torturano Gesù) non mi hanno convinto mentre quella di Gesù è abbastanza convincente.
Le location sono funzionali ma avrebbero necessitato di un maggior numero di comparse in modo da dare più credibilità al film che rimane comunque un prodotto curato e da elogiare per l’impegno e lo sforzo di tutti.


Federico Tadolini

giovedì 16 aprile 2015


Ricordo quando da piccolo con la paghetta settimanale andavo in edicola e facevo razzia dei fumetti horror che venivano messi nell’apposito reparto in fondo sulla destra nell’edicola a cento metri da casa mia … Dylan Dog, Splatter e Mostri, gli altri vennero molto dopo .



All’età di nove anni era considerata una cosa strana leggere quella roba e infatti mio padre mi proibì quelle letture ,la cosa non mi scoraggiò e continuai a leggerli lo stesso ma di nascosto .
Nel 2013 il fumetto Splatter sempre curato dagli storici Paolo Di Orazio e Paolo Altibrandi è tornato , risorgendo come uno zombie putrefatto ma ancora con tante cose da dire .
Conobbi Paolo Di Orazio nel 2013 al Lucca Comics dove mi feci autografare il libro primi delitti , continuai poi a parlarci attraverso fb e gli proposi la realizzazione di due locandine “alternative “ per due miei cortometraggi Il collezionista (2013) ed Evisceral plague (2014) ed accettò immediatamente .


Sono due cortometraggi diametralmente diversi l’uno dall’altro sempre mantenendo uno stile “feroce “, senza nessuna censura, viene mostrato tutto quello che si deve far vedere , e vaffanculo a chi si scandalizza.
Il collezionista è un torture porn nero come la pece, pessimista , dove tutti i protagonisti hanno qualche segreto , qualche scheletro nell’armadio .


Lo scrissi nella sala d’attesa dell’ospedale versilia nelle estenuanti attese prima di accomodarmi appunto sulla poltroncina del dentista, poi una mattina trovai in cantina una valigetta 24 ore in pelle e me la immaginai piena di denti .
Evisceral plague ha toni diversi , se il collezionista dovrebbe “inquietare” , evisceral ha la funzione di intrattenere, divertire lo spettatore, lo consiglio sempre accompagnato da coca cola e pop corn e magari anche da una vomit bag visto che ha alcune immagini discretamente forti .


E’ un chiaro e sentito omaggio al cinema slasher, sarebbe stato perfetto come passaggio tra uno spettacolo e l’altro durante le proiezioni ai vecchi drive in americani e ci sono diversi tributi a film che mi hanno influenzato non poco come Texas chainsaw massacre di Tobe Hooper , al cinema di Herschell Gordon Lewis .
Federico Tadolini

mercoledì 15 aprile 2015






L’ESTATE FREDDA DI DYLAN SUMMER





Racconto breve di Stefano Rossi conosciuto regista del panorama indipendente italiano (17 a mezzanotte, recording) e apprezzato scrittore con il romanzo noir 24 e altri racconti (calibro 12, the man on the radio). Dal titolo pensavo che  le intenzioni di Rossi fossero quelle di cercare di rievocare le ambientazioni di uno dei suoi scrittori preferiti ovvero John Lansdale.
Una stanza di un motel , un cadavere e un registratore vocale se siete amanti del cinema noir vi dovrebbe venire in mente qualcosa ….. ad esempio la fiamma del peccato del 1944 .
Se pensate di ritrovarvi in questo genere …. Rossi vi ha fregato, l’estate fredda (da notare il contrasto ) di Dylan Summer è un classico racconto a tema zombie che mantiene una certa ambiguità di fondo soprattutto sul finale.
Un virus , una persona nascosta dentro il motel e i morti viventi che lo assediano , i temi sono quelli che Romero ha sfruttato ovvero l’assedio e la sopravvivenza , sviluppati molto bene in un crescendo di tensione che ci accompagna fino alla fine.
Le descrizioni dei morti viventi rispecchiano i classici zombie come appunto il maestro Romero ce l’aveva introdotti accontentando i patiti del genere.
La descrizione psicologica del protagonista è ben calibrata : ormai assuefatto da tutto quell’orrore mantiene ancora un briciolo di umanità che lo fa “riflettere” prima di uccidere chi conosceva da vivo .
E questo a mio modo di vedere è la vera tematica del racconto “ l’istinto di sopravvivenza “ .
Il racconto è presente sotto forma di ebook acquistabile da questo sito  

http://www.lulu.com/shop/stefano-rossi/lestate-fredda-di-dylan-sumner/ebook/product-22118848.html
Federico Tadolini

lunedì 13 aprile 2015



ADRENALINE






Negli ultimi anni hanno preso il via  lungometraggi composti da vari episodi realizzati da diversi registi.
Posso citare abc of death , v/H/s , theatre bizarre e anche in Italia abbiamo visto progetti interessanti come i vari P.o.e. e connection .
Quello che possiamo innanzitutto stabilire è che le difficoltà nel realizzare progetti simili sono altissimi : riuscire a stabilire un certo equilibrio formale visto che ogni regista ha una sua particolare caratteristica che magari può contrastare con quella di un altro collega presente nella pellicola, mantenere un certo spessore tecnico ecc…
Adrenaline concepito dal regista romano Daniele Misischia racchiude dieci episodi ognuno diretto da un regista diverso e in più una cornice che ha la funzione di introdurre la storia e di intrattenere lo spettatore tra un episodio e l’altro.
Arriviamo ad un totale di due ore  di durata , quindi sicuramente è un progetto molto ambizioso.
Oltre a Misischia sono coinvolti Cristiano Ciccotti , Luca Baggiarini, Ivan King, Lorenzo Ciani, Michela Fornaci, Riccardo Camilli, Steven Renso, Giacomo Gabrielli e Paolo Del Fiol.
A differenza di altre testate non analizzo il film attraverso i singoli episodi perché appunto si tratta di un lungometraggio e non di una raccolta di cortometraggi.
Adrenaline è un concentrato di azione e thriller urbano che affronta tutto un campionario di droga, prostituzione , regolamenti di conti tra bande.
Le varie location sono sempre indovinate e passiamo dalle classiche periferie notturne della capitale romana , a location post industriali come capannoni abbandonati , scantinati  ecc…
L’uso della macchina da presa come detto precedentemente varia a volte in maniera troppo netta, si passa da uno stile di regia secco ma preciso a una macchina da presa perennemente all’inseguimento degli attore in scene di combattimento , ad uno stile di regia che ricorda il mockumentary (l’episodio di Gabrielli ).
Questi cambi stilistici comunque sono regolati e non disturbano lo spettatore anzi lo intrattengono maggiormente.
Le musiche sono molto azzeccate e la base musicale resta sempre una presenza molto gradevole ed indovinata per tutta la durata del film.
Come detto precedentemente il plot narrativo di Adrenaline è il noir urbano con le sue storie di emarginazione , riesce in parte nel proprio intento, purtroppo alcune parti del film rimangono scollegate dal resto e pur essendo riuscite sono troppo fuorvianti per lo spettatore , come se fossero cortometraggi a sé stanti.
Ad esempio l’episodio di Gabrielli (che dovendo seguire il mio gusto personale è quello che mi è piaciuto di più) e quello di Luca Baggiarini (che comunque mi è piaciuto discretamente) sono un po’ due corpi estranei al contesto generale.
A volte l’ironia presente in alcune parti non si concilia benissimo col tono cupo del film e andrebbe sviluppata meglio .
Per il resto Adrenaline è sicuramente un discreto film , curato in ogni sua parte e che non annoia mai lo spettatore , cosa notevole visto appunto la durata.
A mio modo di vedere se fossero stati eliminati alcuni citazionismi tarantiniani come i dialoghi a tratti eccessivamente lunghi e aver mantenuto una precisa linea narrativa e stilistica sarebbe stato ancora migliore.

Federico Tadolini