venerdì 24 maggio 2019

RABBIA FURIOSA- LA VERSIONE DI STIVALETTI DEL CANARO



RABBIA FURIOSA




Un caso anomalo avvenne l’anno scorso 2018, nel panorama cinematografico italiano, ovvero quando uscirono quasi contemporaneamente due film italiani, ispirati al celebre caso di cronaca nera del canaro di Roma, ovvero Dogman di Matteo Garrone e Rabbia furiosa di Sergio Stivaletti.
La storia per chi non la conoscesse è quella di un proprietario di un negozio di toilettatura di animali che dopo anni di angherie ed umiliazioni subite da un ex pugile, bullo del quartiere, si vendica in maniera atroce.
Se Dogman ha ricevuto un’ottima distribuzione nei cinema, vinto numerosi premi ai David di Donatello e fallito per poco la nomination agli oscar, per Rabbia furiosa dobbiamo parlare di un prodotto indipendente, che non ha avuto la grossa produzione del film di Garrone.
Quindi conosciamo perfettamente tutte le difficoltà realizzative- distributive che hanno i prodotti indie, a fronte di una maggiore libertà dell’autore.
Sergio Stivaletti insieme a Carlo Rambaldi, Mario Bava e Giannetto De Rossi               è uno dei più grandi effettisti che abbiamo, riconosciuto all’estero e che lega il suo nome in maniera indissolubile al cinema di Dario Argento e a quello di Lamberto Bava visto che gli effetti speciali dei due film di Demoni sono opera sua.
Purtroppo una volta che l’arte di Argento è calata a picco in maniera tragica con film ignobili, anche il nome di Stivaletti è caduto barcamenandosi in collaborazioni assurde come per il film In the market di  Lorenzo Lombardi (giuro un film così brutto, non mi era mai capitato di vederlo), mentre invece film pregevoli come Bloodline di Edo Tagliavini che rimane un discreto divertissement con una regia che si può definire regia e l’ottimo Morituris di Raffaele Picchio sono stati quasi disconosciuti dallo stesso Stivaletti.
Rabbia furiosa venne presentato al Fantafestival di Roma, e ha suscitato immediatamente numerosi apprezzamenti da riviste specializzate come Nocturno e diverse persone che conosco che hanno avuto modo di vederlo in qualche festival, mi hanno detto che è un film meritevole.
Recentemente è stato distribuito in dvd- blu ray dalla Home movies.
Sinceramente di Stivaletti regista, nutrivo molti dubbi, Maschera di cera, è un film che nonostante i suoi difetti, rimane una discreta pellicola d’intrattenimento, mentre invece I tre volti del terrore, rimane un film inguardabile sotto tutti gli aspetti.
Rabbia furiosa, nasce anche grazie alla sceneggiatura di Antonio Tentori e Antonio Lusci (anche protagonisti di un piccolo cameo), vecchie conoscenze del cinema italiano e si rinnova la collaborazione di Stivaletti con la bellissima Romina Mondello, già attrice nel suo debutto da regista con Maschera di cera.
Le premesse del regista romano, a differenza di Garrone erano quelle di un “canaro” che rispettasse maggiormente la realtà dei fatti, un personaggio nudo e crudo, senza licenze poetiche come in Dogman.



I fatti partono direttamente dall’uscita del carcere del canaro, dove ad aspettarlo c’è il suo amico- aguzzino ex pugile, che durante il soggiorno in prigione, gli ha ristrutturato il negozio.
Da questo episodio che non si tratta di un favore tra amici, si sviluppa il rapporto da despota, che inizia ad avere con lui, costringendolo a tornare sulla cattiva strada con la violenza fisica e psicologica, fino all’estremo atto finale.
La rappresentazione della Roma dove si svolgono i fatti è realizzata in maniera egregia, siamo nell’estrema periferia, nella zona malfamata, dove i personaggi si muovono tra mille brutte scorciatoie per poter emergere.
Una Roma polverosa, sporca, che inghiotte lo spettatore tra lunghe strade interstatali, parcheggi deserti e luoghi nascosti dove si assiste alla lotta clandestina tra cani.
La caratterizzazione dei personaggi è fatta in maniera eccellente, così come sono ottime tutte le recitazioni, tra cui spicca Riccardo De Filippis nella parte del canaro e Virgilio Olivari nella parte del pugile attore già visto nel film Bloodline di Tagliavini, interpretazioni molto fisiche, dove gli sguardi, la mimica facciale diventano parte integrante dei personaggi.
Rabbia furiosa dura quasi due ore, senza nessun cedimento, grazie ad una fluidità narrativa ben distribuita per tutta la pellicola, una regia attenta ai particolari, ma anche con diversi guizzi che mi hanno sorpreso parecchio, con almeno un paio di scene difficili da realizzare, e una bella fotografia .
La violenza si mantiene sotto l’aspetto psicologico per quasi tutta la durata del film, ma fa male, diventa quasi insostenibile nel momento in cui il canaro subisce l’ultimo grande sopruso in casa propria, quello che lo fa definitivamente impazzire.
Da questo momento invece assistiamo ad un autentico bagno di sangue, una sorta di show del gore più estremo, dove si vede veramente tutto quello che può disturbare un pubblico non abituato a queste immagini, facendo appunto prendere al film un divieto ai minori di anni diciotto.
Tutto ripreso in primissimo piano, senza censura e senza giochi di macchina con fuori campo che farebbero capire allo spettatore quello che sta succedendo senza mostrare .
Niente viene escluso, con effetti speciali artigianali dove Stivaletti, si sbizzarrisce e il corpo del pugile diventa una sorta di manichino anatomico nelle mani del canaro.
Rabbia furiosa, può piacere o meno, però di una cosa sono sicurissimo: rimarrà nella mente dello spettatore.


Nessun commento:

Posta un commento