ALONE
TIME
Cortometraggio
del 2013 girato da Rod Blackhurst, della durata di poco più di dodici minuti.
La
trama è abbastanza semplice: una giovanissima segretaria, stressata dalla vita
quotidiana e dal lavoro sedentario seduta ad una scrivania, decide di andare in
una zona naturale, per fare del campeggio e riscoprire la libertà.
Ci
sono appunto cortometraggi che puntano molto sull’impatto visivo e altri che
invece puntano sulla suspense e sulla tensione.
Alone
time appartiene agli ultimi citati: un lavoro veramente superbo, dove senza far
vedere niente di violento, di
particolarmente inquietante, riesce sempre a mettere a disagio lo spettatore.
Splendidamente
descritta la vita della protagonista, con l’utilizzo della macchina da presa
che ci illustra lo squallore e la solitudine che avvolge la bella ragazza.
Blackhurst
gioca con i generi e principalmente con lo slasher.
Alone
time, lo classificherei tranquillamente come uno slasher atipico: ci sono tutti
gli ingredienti di questo sottogenere, la ragazza indifesa vittima ideale, la
zona boschiva isolata dove lei cammina e la camera la riprende da dietro i cespugli,
come se fosse l’occhio del killer che spia la vittima.
Il
lago, che rimane sempre inquietante e appunto il campeggio, cose viste e
riviste, ma appunto Alone time è stato concepito e realizzato in maniera
intelligentissima.
Tutto
funziona al meglio: la regia, la bellissima fotografia degli spazi naturali, la
musica sempre presente ad accompagnare le immagini, la recitazione e
soprattutto un colpo di scena finale che non si dimentica facilmente.
Ottimo,
e visibile gratuitamente su youtube e vimeo.
https://www.youtube.com/watch?v=pUkXIgBHk8Q&t=101s
Federico Tadolini
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