venerdì 8 novembre 2013



                                                      Federico Scargiali






Amante del cinema di fantascienza , del cinema horror e autore di due interessantissimi cortometraggi diametralmente diversi tra loro .Creature from the back lagoon visibile su youtube e Life.Love.Regret (per il link è imperativo che chiediate direttamente a Scargiali).
 Federico Scargiali fa parte del progetto 17 a mezzanotte ideato da Davide Pesca .
 http://www.youtube.com/watch?v=I0DfGJ0TbWo


1- quali sono i film con cui sei cresciuto ?

Non starò qua a raccontarvela, a dirvi che sono cresciuto con Fellini, Pasolini, Rossellini... ini ...ini

Ci sono stati così tanti film che è molto difficile fare mente locale. Ero molto piccolo e già guardavo lo Zio Tibia assieme a mio cugino più grande. Sicuramente non ci capivo un granchè ma adoravo i mostri. In quegli anni passavano a ripetizione i vari Freddy, Jason per proseguire con Carpenter, Romero e Raimi. Successivamente fuori orario mi fece conoscere Tsukamoto con Tetsuo the iron man e Kitano con Violent Cop, assolutamente fondamentali. Cominciarono a uscire in edicola quintali di VHS horror. Ricordo con piacere la prima volta che vidi Antropophagus e Buio Omega. Poi fu la volta della Troma con Toxic Avenger e Class of Nuke 'em High. E finalmente arrivò il glorioso modem 28.8. Tramite internet, in un forum, conobbi un tale che recuperava VHS di film quella volta introvabili. E allora via di Henenlotter, con Basket Case e La maledizione di Elmer, Buttgereit con Nekromantik e Der Todesking. Avrò avuto circa 13-14 anni. Ci misi un paio di giorni prima di decidermi ad affrontare Buttgereit. Aspettai ansiosamente che uscissero tutti di casa per mettere nel videoregistratore la VHS di Nekromantik. Film così a quell'epoca non ce n'erano. Faccio un piccolo salto temporale. Irrinunciabile, anche se tardiva, fu la scoperta di Takashi Miike grazie alla retrospettiva al Far East Film Festival. Il primo incontro fu con Ichi the Killer, inutile dirlo, amore a prima vista. A seguire Visitor Q e Audition. Concludo con una manciata di titoli per me imprescindibili: La maschera del demonio, Sei donne per l'assassino, Videodrome, L'aldilà, Zombi 2, Cabal e ultimo ma assolutamente non ultimo Society.

2-  creature from the back lagoon ha delle derive fantascientifiche abbinate alla commedia e alla mutazione del corpo stile Henenlotter (brain damage , basket case) è solo una mia impressione o ti sei ispirato a lui ?

Come ho detto poco fa Henenlotter è stato assolutamente fondamentale per la mia formazione. La scena di Al che esce dal lavandino in stop-motion fatta male, è un voluto e meritatissimo omaggio a Belial in Basket Case.


3- life.love.regret è molto più curato soprattutto sotto l'aspetto degli effetti speciali a chi ti sei affidato per la cura degli effetti ?

Diciamo che non è propriamente una questione di cura, sono due prodotti completamente diversi. Uno deve trasmettere malessere puro, essere realistico ma al contempo esagerato. L'altro invece è molto più cartoonesco e canzonatorio. Mi piace lavorare più o meno sempre con lo stesso team. La mano di Maresca Gambino, che ha dato vita all'alieno di Creature, la ritroviamo in squadra con Mattia Vignotto (mio assiduo collaboratore) e Anna Shalaby anche in "Life. Love. Regret.", con un risultato assolutamente incredibile. 4- rispetto a creature si toccano altri temi molto delicati come il suicidio da cosa dipende questo drastico cambio di tematiche ?

Trovo che spaziare tra i generi sia essenziale per la crescita registica, quantomeno per la mia. Ogni volta è un continuo mettersi alla prova. Strappare un sorriso è complesso tanto quanto creare una situazione di disagio. Quando ci mettiamo a scrivere non sappiamo mai cosa potranno partorire le nostre menti. Si parte da una semplice domanda "di cosa vogliamo parlare questa volta?". Il risultato lo potete vedere nei miei lavori.



  5- ho visto che stai facendo girare i tuoi lavori per vari festival dacci le tue impressioni positive e negative al riguardo dei festival

Festival che vai usanze che trovi. Ogni Festival ha la sua giuria, il suo modo di votare e il suo metodo di ammissione. L'unica cosa di cui puoi essere certo quando vai a un festival,se vota il pubblico, vince il corto/film che fa più ridere. L'utilità maggiore di un festival è quella di crearsi un giro di contatti e in qualche modo farsi conoscere. E vi assicuro che lentamente ma inesorabilmente, funziona-




Federico Tadolini

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