mercoledì 3 aprile 2019

The Prodigy- Il figlio del male


THE PRODIGY- IL FIGLIO DEL MALE



Film horror diretto da Nicholas McCarthy già autore del pregevole The pact e dell’inquietante At the devil’s door, discreti film che facevano sperare in una carriera pronta al decollo.
La trama di Prodigy ruota intorno ad una giovane coppia, lui vittima di abusi da parte del padre, insieme riescono a coronare il loro sogno di diventare genitori.
Immediatamente il figlio sembra avere una naturale predisposizione al male, partendo dalle classiche violenze sugli animali ad episodi di bullismo in classe, tutto accompagnato da forte disagio, disobbedienza verso i genitori e crisi di sonnambulismo.
La verità sarà quanto di più inquietante ci possa essere: ovvero un pericoloso serial killer ucciso dalla polizia è riuscito ad impossessarsi dell’anima del bambino.


Le tematiche trattate in questo horror, si possono inquadrare nel filone dei “bambini cattivi” che nonostante tanti alti e bassi, ha regalato al cinema autentici capolavori come The Brood di David Cronenberg, Pet sematary di Mary Lambert, Omen di Richard Donner, Rosemary’s baby di Roman Polanski, Il villaggio dei dannati di Wolf  Rilla, Il giglio delle tenebre di Mervyn Le Roy.
Mentre nell’ultimo ventennio abbiamo visto parecchi film usa e getta e discrete pellicole come Bereavement di Steven Mena, il capolavoro Eden Lake di James Watkins, Them di David Moreau.
Film scorretti, violenti e con finali altamente shock.
Prodigy viaggia su due binari paralleli: il thriller che vede protagonista il serial killer e l’horror appunto con la possessione del bambino.
Se il regista, quando affronta l’horror non calca quasi mai la mano e non convince, invece l’aspetto thriller è ben costruito e morboso al punto giusto.
Un’ora e mezzo di semplicissimo intrattenimento con rimandi a parecchi film tra cui La bambola assassina di Tom Holland.
Nota di merito per un finale che evita i buoni sentimenti e che mantiene alta la patina di cattiveria che aleggia nel film, che comunque rimane una prova intermedia per un regista che come Ti West non riesce ancora a decollare.



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