sabato 12 marzo 2016




INTERVISTA  LORENZO FASSINA





1-      Parlaci della tua casa di produzione Dirty tape

DirtyTape è il marchio con il quale firmo i miei lavori dal 2009. Più che una casa di produzione convenzionale siamo un gruppo di persone che circa ogni anno si ritrovano per fare cortometraggi e videoclip all'insegna dell'horror e del trash. Gli ingredienti fondamentali sono Satana, Sangue e Skate: se almeno uno di questi elementi è presente allora il lavoro viene siglato DirtyTape. Il nostro primo film è stato Anamnesi Mutante, demenziale pseudohorror che ha coinvolto quasi tutte le amicizie formate negli anni del liceo. La cosa incredibile è che se dopo 7 anni le nostre strade si sono un po'allontanate, ogni volta che mi salta in testa qualche idea per un nuovo corto posso sempre contare sul gruppo portante di quel primo film per mettere in piedi la produzione. Marco Giangiarelli si occupa delle grafiche ed è sempre il produttore esecutivo, Sara Antonicelli mi aiuta e supporta dalla sceneggiatura fino al montaggio, Jonathan Farlotta fa da assistente/fotografo/tuttofare e Alessandro Melito recita rubando la scena a chiunque gli venga affiancato. La maggior parte del cast di Anamnesi Mutante ricorre in tutte le altre produzioni: per qualche motivo li trovo prontissimi a farsi ricoprire di sangue finto e schifezze varie e senza ricavarci nulla se non una serata di festa a produzione finita.

2-      Come ti è venuto in mente il progetto Pizza gore? Quali sono stati i tempi di realizzazione?

Ho sempre voluto dirigere un horror antologico. Erano i primi mesi del 2013, durante un viaggio in treno mentre guardavo le copertine dei dischi sull'ipod (un viaggio in treno molto noioso) ho scritto il soggetto di Screaming Ghost, il primo capitolo. Dopo qualche tempo ho scritto un videoclip per i Protection Zero, band hardcore piacentina, ma per varie questioni non se ne è fatto nulla, allora ho salvato il soggetto ed è nato Devil of the Night. Con due sceneggiature pronte ho pensato di creare una serie horror molto oldschool, con trucchi un po' ingenui e divertenti. Mi piaceva l'idea di sostituire il sangue delle vittime con passata di pomodoro e così è nato Creepy Tales of Pizza and Gore.
Tra il 2013 e il 2014 ho girato la fotografia principale, per poi dedicare tutto il mio tempo libero al montaggio e alla post produzione. Le ultimissime modifiche risalgono all'estate del 2015.

3-      Ho notato un certo “mood”molto anni ottanta. Quali sono state le tue fonti di ispirazione?

Direi che hai colto nel segno.
5 episodi, 5 generi di horror diversi e una cornice che li lega dove un demone commenta tra un episodio e l'altro: la mia principale fonte di ispirazione è Creepshow. Adoro il mood dei film dell'orrore degli anni 70/80: pochi jumpscares, CGI assente e mostri in tutone di gommapiuma. Durante la progettazione ho fagocitato tutti gli horror antologici che riuscivo a trovare: Tales from the Darkside, la serie tv Tales from the Crypt (ho un debole per il Cryptkeeper), i Tre Volti della Paura, la Trilogia del Terrore, Trick'r Treat, Twilight Zone, Screamtime.
Nonostante ami smisuratamente l'horror e il gotico italiano a questo progetto ho voluto dare un taglio più americano, da drive in di seconda scelta.
4-      Perché la scelta di mettere online invece di fare un dvd?

La DirtyTape non è una grande casa di produzione, sostanzialmente siamo amici che si divertono a fare film horror.
Ci metto l'anima e il sangue perché i miei lavori risultino professionali e qualitativamente alti, ma trovo che sia troppo pretenzioso chiedere soldi per guardarli.
Le spese di produzione di Creepy Tales si aggirano sui 500€ spalmati su più di 2 anni di lavoro. Il mio obiettivo primario è girare corti e film che facciano divertire e che possano essere visti liberamente dal maggior numero di persone possibile. Tutta la produzione DirtyTape è disponibile online gratuitamente, se in futuro per progetti più ambiziosi dovrò cercare dei fondi, magari lanciando un crowdfounding, la gente potrà vedere quello che ho fatto a zero budget e decidere di fidarsi di me.
Poi se a qualcuno fosse piaciuto particolarmente il progetto Pizza and Gore, esiste una versione limitatissima in VHS, da collezione.

5-      Hai partecipato a festival horror del settore? Quali sono state le tue impressioni?

Il mio corto "Abominio" è stato proiettato al Razor Reel in Belgio e ad Operazione Paura in Italia, mentre l'ultimo capitolo di CreepyTales, "Killer Tape" ha avuto un discreto successo ed è stato selezionato in numerosi festival in USA, Canada e Inghilterra. Tutti i festival dedicati all'horror ai quali ho partecipato sono organizzati da persone appassionate e meravigliose. Le esperienze migliori le ho avute al festival canadese Cinemafantastique, dove l'organizzatore Vince D'Amato teneva così tanto ai corti selezionati da inviare le foto della sala dalla cabina di proiezione, per rendere partecipi anche i registi che come me seguivano da oltreoceano, invece ad Operazione Paura ha fatto colpo la location stupenda (Pietrasanta) e il fatto che ogni partecipante abbia potuto presentare il proprio lavoro al pubblico aiutato dalle domande di un moderatore preparatissimo. Ovviamente qualche esperienza di disorganizzazione l'ho vissuta anche io, ma le esperienze positive superano di molto le negative.

6-      Qual è secondo te l’attuale stato del panorama horror indipendente? Chi pensi che possa fare il salto di qualità?

Io vedo molti livelli di horror indipendente al giorno d'oggi: ci sono i super amatori che sono ammirabili per la loro tenacia anche se i risultati non sempre sono eccelsi, poi ci sono i poveracci (mi inserisco nella categoria) che hanno le basi tecniche, ma pochissimi mezzi e anche se riescono a confezionare lavori divertenti, interessanti e abbastanza originali, sono costretti a farsi strada online per ottenere un minimo di pubblico.
Di un altro pianeta invece è il mondo del Cinema (maiuscolo) horror indipendente, gente con una vera casa di produzione alle spalle, con una distribuzione e un team tecnico professionalissimo, spesso partiti da zero, ma che sono riusciti ad emergere. Purtroppo di rappresentanti di questa ultima categoria mi vengono solo nomi stranieri come i BloodyCuts inglesi o i team Astron 6 e Luchagore canadesi. L'Italia ha una fittissima rete ultra underground, ma credo che un salto di qualità lo si possa fare solo cercandosi una fanbase all'estero: quelli che vedo più lanciati escono in home video prima negli USA e dopo, forse, se va bene, anche qui.

7-      Vedendo pizza gore ho notato anche un taglio molto fumettistico, è una mia impressione o confermi?

Non sono un grandissimo lettore di fumetti, l'unico che leggo regolarmente è rat-man mentre solo recentemente mi sono approcciato a serie horror come the walking dead e crossed. Ma la fonte di ispirazione primaria rimane Creepshow, che è il cinecomic horror per eccellenza e durante la fase di sceneggiatura ho recuperato un po' di numeri di Tales from the Crypt (le uscite relativamente nuove), che mi hanno decisamente influenzato.

Federico Tadolini

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