venerdì 6 novembre 2015




NEL SILENZIO DELLA NOTTE






Il regista anconetano Massimiliano Belvederesi fa la sua prima incursione nel mondo del giallo avvalendosi dell’apporto di Roberto Ricci (respiro tagliente, buio rosso) e della sua penna vergata di sangue.
Il cortometraggio realizzato nel 2015 e della durata di diciannove minuti è tratto da un racconto dello scrittore marchigiano e vi si possono ritrovare tutti i suoi tratti caratteristici e l’amore viscerale verso il cinema giallo e in particolar modo quello di Dario Argento.
La storia proposta è molto semplice ma efficace per il genere proposto ovvero un omicidio compiuto da un maniaco e un testimone oculare.
Sicuramente è una storia abbastanza avvincente e non annoia lo spettatore, però non tutto fila a dovere , se da un lato possiamo apprezzare la regia nelle scene notturne con una buona fotografia e una discreta messa in scena, il regista a mio parere compie diversi errori nelle scene più semplici da girare con alcune inquadrature che non mi hanno convinto (ovvero la scena del commissariato e l’interrogatorio per esempio) complici anche alcune recitazioni abbastanza sottotono e che invece dovrebbero essere quel “qualcosa in più “ richiesto proprio dal ruolo.
L’omicidio viene fatto vedere attraverso vari punti di vista che se da un lato posso apprezzare per l’originalità , dall’altro invece andava però sviluppato meglio , così invece crea non poca confusione nello spettatore.
La colonna sonora è il vero e proprio punto di forza della pellicola, davvero ben realizzata e senza la minima sbavatura mentre invece le recitazioni sono fredde, distaccate anche in ruoli dove si necessitava di un certo trasporto emotivo come per esempio quella del commissario che risulta la nota stonata di tutto il lavoro.
Il film è interamente incentrato sull’aspetto psicologico e sulla suspense ed è rivolto a tutti gli spettatori visto che la violenza è totalmente fuori campo.
Una scelta abbastanza coraggiosa ed inusuale per un genere come il giallo ma che ci può anche stare.
Molto indovinate le location esterne della città di Ancona, mentre purtroppo non posso elogiare i movimenti e la soluzione registica adottata nel finale.


Federico Tadolini

2 commenti:

  1. Ogni scelta e soluzione registica può non essere condivisa, ma ognuno si fa il proprio film e, a meno di errori evidenti, tutto rientra nella visione personale del racconto.

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  2. Ma infatti se leggi bene mi pare di aver argomentato a dovere ogni cosa che ritengo negativa . Direi di aver fatto una recensione costruttiva e non distruttiva , le critiche fanno parte del "gioco ".

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