venerdì 26 settembre 2014




WRATH OF THE CROWS







Ivan Zuccon torna dietro la macchina da presa con wrath of the crows (reperibile in dvd estero ma proiettato da noi nei maggiori festival del settore e prossimamente uscirà anche in dvd italiano).
Con questa pellicola il regista si distacca da Lovecraft precedentemente affrontato in diversi lavori (la casa sfuggita , l’altrove e colours from the dark), sotto certi aspetti questo film mi ha ricordato il racconto di Franz Kafka nella colonia penale.
I toni  sono cupi e neri come la pece, portandoci immediatamente dentro l’interno di un carcere dove sono rinchiusi alcuni detenuti, la cui storia la possiamo scoprire attraverso dei flashback, alle prese con spietati “carcerieri” .
Wrath of the crows è sicuramente un film ostico , pieno di violenza distribuita in dose massicce per tutta la durata (mai Zuccon è stato così estremo , nemmeno in bad brains che già si spingeva oltre) , a tratti in maniera sfrenata ai limiti dello splatter movie più tradizionale, con un susseguirsi di teste spappolate, mandibole strappate ecc..senza però mai perdere il filo logico della pellicola e mantenendo l’equilibrio di base (cosa assente nei vari splatter più classici come i vari Schnass, Timo Rose , Olaf Ittenbach ma anche in bad taste e brain dead di Peter Jackson che quando prendono il via assistiamo al delirio più assurdo).
Questo uso “estremo” dell’elemento violenza (per altro realizzata con effetti speciali buoni) contrasta un po’ troppo con una fotografia sempre pulita, molto patinata del film , a mio modo di vedere avrebbe funzionato meglio una certa “sporcizia “ di fondo .
Le recitazioni sono tutte funzionali e reggono bene l’impatto del film , possiamo notare la presenza di volti noti del panorama horror come Domiziano Arcangeli, Tiffany Shepis, Debbie Rochon e Michael Seagal.
Anche la colonna sonora funziona soprattutto nelle scene di tensione, mentre secondo me andavano curati maggiormente alcune parti dei dialoghi , a tratti discretamente inconsistenti .
Ottime le location (un vero punto di forza del film), che donano alla pellicola quel tocco di più di malsano e perverso, sulla scelta dei costumi anche qua a mio modo di vedere c’è troppo contrasto tra le classiche divise dei militari, gli abiti sporchi dei detenuti e la mise ultra- sexy in pelle nera di Tiffany Shepis.
Non sono assolutamente d’accordo con chi afferma che wrath of the crows sia debitore del torture porn, visto che le scene di tortura non sono il fulcro principale della pellicola che affronta temi molto più soprannaturali, anzi devo dare merito a Zuccon di aver confezionato un film che affronta tematiche “inesplorate “dal cinema horror indipendente e di aver cercato di realizzare qualcosa di diverso con vari commistioni di generi come l’horror , il fantastico e il thriller.
Fa sempre piacere vedere autori che nonostante una discreta carriera alle spalle, continuano a realizzare film completamente anti-commerciali come Wrath of the crows infischiandosene del mercato e mantenendo un loro preciso rigore stilistico.


Federico Tadolini

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