venerdì 30 maggio 2014




INTERVISTA A ROGER FRATTER









1-Quand’è che Roger Fratter ha deciso di fare il regista?

A sette anni. A dire il vero a quell'età ho cominciato proprio a girare! Ho cominciato a produrre cortometraggi in diapositive con parenti e amici... horror, western, azione...con pistole giocattolo e costumi di carnevale. Alcuni titoli: "L'oltretomba", "Fatti sotto che t'ammazzo...parola di Django", "Intossicazione da piombo". Poi ho cominciato a girare video veri e ho vinto anche una dozzina di premi un po' in tutta Italia (anche di una certa importanza) tra il 1993 e il 1998. Ho debuttato nel lungometraggio nel 1997 con "Sete da vampira".

2-Parlaci della tua prima esperienza come regista e le difficoltà maggiori che hai incontrato (gestione degli attori , budget ecc.)

Nessuna difficoltà, basta sapersi organizzare. "Sete da vampira" è stato il mio primo lavoro con una protagonista donna. E quindi è stato l'inizio di quello che è diventato poi il filo conduttore dei miei film...la donna appunto. Per quanto riguarda gli attori basta saperli capire e saperli indirizzare dove vuoi... per questo motivo mi trovo spesso bene con loro.




3-Ci vuoi parlare di Anabolyzer? Da dove hai preso spunto per la storia e i tempi di realizzazione?

Ho frequentato da ragazzo le palestre di body-building. L'idea mi è                venuta proprio mentre ne stavo frequentando una ed è arrivata in maniera spontanea chiacchierando con il mio effettista Maurizio Quarta. Abbiamo buttato giù un soggetto e poi ne ho ricavato una sceneggiatura. E' stato il film più difficile e faticoso che ho fatto probabilmente. L'abbiamo girato nell'arco di un anno ma i giorni effettivi di lavorazione non saprei dirteli. Volevo raccontare attraverso il mondo delle palestre la decadenza della società di oggi (o meglio di 15 anni fa).



4-Hai ambientato Abraxas a Volterra , come mai questa decisione e come ti sei trovato a girare in Toscana?

Molto bene...la Toscana è un set cinematografico perfetto per questo genere di film. Ci sono andato perchè volevo girare negli stessi posti dello sceneggiato "Ritratto di donna velata" (1975) di Flaminio Bollini con Nino Castelnuovo e Daria Nicolodi. Volevo avere le stesse atmosfere...almeno in alcune scene. Ci sono tornato anni dopo per "Rapporto di un regista su alcune giovani attrici"(2008).

5-Come vedi l’attuale panorama cinematografico italiano? Ci sono dei nomi a tuo modo di vedere che possono fare il salto di qualità?

Ci sono ma non li faccio. Comunque il salto di qualità non dipende dalle capacità. Io stesso con budget più consistenti avrei fatto i miei film in maniera molto diversa e probabilmente alcuni sarebbero diventati più commerciabili.

6-Dopo varie incursioni nell’horror- thriller ti sei allontanato da questi generi. Ci vuoi parlare di questo passaggio?

E' stato un passaggio naturale... ma non rinnego nulla. Ogni film che ho fatto è nato spontaneamente, non certo per calcolo, per soldi o per seguire la moda del momento. Inoltre i "generi" li ho sempre più o meno stravolti... ecco perchè il pubblico o mi ama o mi odia. Un giorno potrei tornare a fare l'horror infatti... Oggi ho voglio di raccontare la società che mi circonda... è molto cinematografica sai?

7-Quali sono state le maggiori soddisfazioni nella tua carriera? E le maggiori delusioni?

Soddisfazioni molte perchè sono orgoglioso di tutto quello che è fatto. Sono film veramente miei... dove ci sono veramente dentro io. Infatti mi sono occupato di qualsiasi fase della realizzazione: soggetto, sceneggiatura, organizzazione, post-produzione, scelta delle musiche e addirittura rumori. Mi sono sempre circondato anche di validi collaboratori certo... La soddisfazione maggiore è stata quella di essere riuscito a farli arrivare al pubblico. Delusioni ci sono state ma non eclatanti... forse le esperienze "umane" meno gratificanti le ho avute nei set più importanti. Nel cinema indipendente low-budget invece c'è più amicizia.

8-Con che videocamera preferisci girare? E che importanza dai alla colonna sonora?

La colonna sonora è importantissima, addirittura è fondamentale. E' una delle cose principali dei miei film... è quella che crea atmosfera. Amo il cinema italiano del passato anche per questo. La colonna sonora non è semplicemente un accompagnamento alle immagini ma fa parte integrante del film. Ad esempio cosa sarebbero i film di Sergio Leone senza la colonna sonora di Ennio Morricone?Il modello della videocamera non è importante. Pensa che "Sete da vampira" è stato girato in S-Vhs, è per quello che ha quella immagine così sgranata...sembra un film degli anni settanta. Oggi invece si gira tutto in full HD.

9-Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Top secret. E' appena uscito "Femminilità (in)corporea" e per un po' mi riposo. Sto ponderando.



Federico Tadolini

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