venerdì 26 maggio 2017





47 METRI





Negli ultimi anni, sembra abbia ripreso il via il filone degli shark movie, divisibili in due filoni nettamente distinti, ovvero le produzioni  di b movie in stile super trash come il celebre Sharknado, ma anche un recente film con Dolph Lundgren e summer shark attack (di recente distribuito in dvd, ed è uno spasso tra arti mozzati in plastica e scene ultra splatter che però fanno ridere da tanto che sono artificiali).
In questo filone “acquatico” trash ci possiamo inserire anche dei parenti degli squali, ovvero i famelici piranha, con Piranha 3d di A.Aja (che comunque rimane un grandissimo regista), film gradevolissimo a base di tette, culi, e splatter.
Pochi anni dopo venne realizzato Piranha 3dd dal regista di Feast, in versione ancora più trash.
Parallelamente a questo filone di puro e semplice intrattenimento, l’anno scorso uscì Paradise beach, dove la presenza dello squalo era un puro e semplice sottotesto narrativo, mentre la protagonista era “l’istinto di sopravvivenza “ della ragazza.
Tutto sommato un buon film, poco capito da chi si aspettava il classico shark movie.
Il 25 maggio 2017, invece è uscito da noi questo 47 metri.
Devo dire, che alla prima del film, ha ricevuto un flop colossale, ovvero in sala eravamo cinque persone, cosa abbastanza discutibile visto che era un’anteprima e che non erano usciti i film che sbancano i botteghini in italia, ovvero le commedie sceme e i drammi esistenziali, con la patina buonista servita su di un piatto d’argento.
Nutrivo forti dubbi al riguardo del regista, Johannes Roberts, dopo il flop colossale del precedente film The other side of the door, un horror americano che copiava tutti gli stilemi dell’horror orientale, fugace apparizione in sala, e nemmeno distribuito in dvd.
L’intreccio alla base di 47 metri, nasce in maniera semplicissima e anche scontata, ovvero due sorelle dal carattere diametralmente opposto, che decidono di fare un immersione nell’oceano, chiuse dentro una gabbia metallica, a stretto contatto con lo squalo bianco.
Qua la sceneggiatura va decisamente a farsi fottere: una di loro, non ha mai fatto un immersione in vita sua, e decide di farla nell’oceano, chiusa dentro una gabbia?.
Inoltre decide di avventurarsi in questa folle avventura in compagnia di due perfetti sconosciuti, su di un imbarcazione che è un gozzo arrugginito e una gabbia che sembra uscita da una rimessa di cose usate ?.
Come faranno a rimanere sul fondo degli abissi? Si, avete indovinato, con una soluzione narrativa che più semplice non si poteva.
E proprio per questo, ho nutrito parecchi dubbi al riguardo della buona riuscita di questa pellicola, che procede comunque in maniera discreta per la seguente ora, tra ottime riprese subacquee e gli attacchi del predatore dell’oceano, realizzati in maniera egregia .
Il film, mantiene il carico di angoscia e claustrofobia, senza nessun cedimento, basandosi su due soluzioni: 1- i tentativi delle due ragazze nel risalire con i seguenti messaggi dalla radiolina 2- la sopravvivenza delle protagoniste che devono stare attente alla scorta di ossigeno e agli attacchi dello squalo.
La regia è buona, così come le recitazioni, tra cui svetta Matthew Modine nel ruolo del capitano del peschereccio, ottima la colonna sonora.
Quindi, 47 metri è un film che non annoia, che si lascia vedere, ma che mi ha lasciato perplesso per alcuni buchi narrativi, veramente indifendibili.



Federico Tadolini

venerdì 19 maggio 2017

SCAPPA- GET OUT



Avevo molte aspettative, al riguardo di questo film che ha fatto parlare parecchio e che in America è stato campione d’incassi.
In italia ha avuto una buona distribuzione, ma con pochissimo riscontro di pubblico (infatti dubito che rimanga in programmazione, per più di una settimana).
Il film è stato prodotto e distribuito dalla Blumhouse, la nuova casa di distribuzione mondiale del cinema horror, che partita in sordina è riuscita ad effettuare dei colpacci notevoli come ad esempio Paranormal activity (parlo di incassi, non di qualità della pellicola), e piano piano si è sviluppata notevolmente, fino appunto a diventare la massima autorità in ambito horror (e con qualche puntatina in altri lidi col notevole Whiplash).
Anche registi già affermati come M.N.Shyamalan, si sono affidati alla Blumhouse realizzando The visit, e Split con notevoli incassi anche in Italia.
Scappa get out, narra di una giovanissima coppia interrazziale,lui di colore, lei bianca di estrazione sociale alta.
L’intreccio è semplice, ovvero il primissimo incontro con i genitori di lei.
Appena entrati nel paese, serpeggia immediatamente un clima surreale, col primo scontro con il poliziotto (uno dei clichè del genere, vedi Venerdi 13, oppure per rimanere in territori più recenti e affini a questo film, Cabin fever di Eli Roth).
La tenuta dei genitori di lei, è una grossa villa che ci rimanda alle costruzioni coloniali con le piantagioni di cotone ovvero un grossissimo appezzamento di terreno, e la distinzione tra bianchi e neri è nettissima.
Tutti i servitori sono di colore, con uno sguardo che sembra lobotomizzato (non così estremo come nel celebre film di Torneur Ho camminato con uno zombi, però poco ci manca).
Il film si dipana per una buona ora, su questo filo sospeso tra il thriller surreale a tratti grottesco, ci sono alcune scene che in mano ad altri registi sarebbero scivolati nella deriva del pacchiano e invece qua giocando anche pesantemente sulle location alquanto indovinate e molto inquietanti e sulla distinzione giorno- notte, risultano sempre parecchio inquietanti.
Possiamo definire Scappa- get out, come una sorta di “indovina chi viene a cena?” in versione thriller- horror oppure una sapiente commistione di generi, visto che partiamo col classico slasher, con tutti gli espedienti del genere, procediamo nel thriller psicologico e andiamo a finire nel body-horror, assestando anche diversi colpi bassi allo spettatore.
In tutte queste derive, difficilissime da assemblare, non esiste una mezza nota stonata, anzi il twist finale è semplice, nemmeno troppo articolato, ma dannatamente funzionale.
Le recitazioni funzionano benissimo, compresa la colonna sonora.
Insomma, non fatevi scappare questa chicca di film.
https://www.youtube.com/watch?v=6A-9yr8j2iE&t=41s

Federico Tadolini