AUGURI
PER LA TUA MORTE
https://www.youtube.com/watch?v=tfrf1RXP6YE
La celebre casa di
distribuzione della Blumhouse torna in azione distribuendo questo film diretto
da Christopher Beau Landon già regista del segnato (dal mio punto di vista
l’unico film vedibile della serie di Paranormal activity) e di manuale scout
per apocalisse zombie, sicuramente divertente ma niente di più.
La blumhouse è sinonimo
di buonissima distribuzione nei cinema, ma non dà garanzie sulla qualità
proposta, ovvero si può passare dai bellissimi sinister e get out-scappa, a
cazzatone epocali come the lazarus effect e ouja.
Il problema maggiore di
questi film è il pubblico: ovvero, le persone che si aspettano sempre il film
che diventerà l’emblema di una rinascita.
Mi è capitato di
leggere “ sarà il ritorno alla pura exploitation, il riscatto dello slasher”.
Premesso che lo Slasher
in america è vivo e vegeto, e ci sono decine di case cinematografiche
specializzate nella distribuzione di slasher indipendenti, a volte bisognerebbe
godersi un film e parlarne dopo averlo visto.
Auguri per la tua
morte, ruota intorno alla figura di una ragazza che giorno per giorno rivive il
suo omicidio, risvegliandosi sempre nello stesso luogo, dove si è ritrovata
proprio il suo giorno di compleanno.
Una trama già vista
diverse volte (a me viene in mente il non eccelso film Le morti di Ian Stone),
apparentemente articolata, ma che si sviluppa in una maniera non troppo difficile
per lo spettatore.
La prima mezz’ora
diventa una sorta di introduzione al personaggio chiave, e alla vicenda e
magari può essere un pochino troppo lento, però nella seconda parte il film
prende finalmente la direzione giusta, non tradendo le attese.
Già, ma quali attese?
Semplicemente quelle di un film che sappia intrattenere e divertire senza
volare troppo alto.
E direi che Auguri per
la tua morte, sotto questo aspetto può funzionare, pur manifestando dei difetti
sparsi per tutta la pellicola.
Del plot narrativo, ho
già parlato, il film comunque riprende tutti e ripeto tutti gli stereotipi
dello slasher, ovvero personaggi teen oriented, tutti abbastanza dementi, il
campus universitario, un serial killer che può funzionare come sottotesto e il
look del villain di turno, ovvero felpa e cappuccio nero con una maschera
grottesca presa pari pari dal cinema horror degli anni ottanta.
La protagonista
principale, è carina ma non esente da quelle caratteristiche chiave degli
slasher anni ottanta: molto sboccata, tendente a relazioni affettive disastrose
e dedita all’alcool, tanto da non ricordarsi con chi ha fatto sesso la notte
precedente.
Il film risente dal mio
punto di vista, di una certa mancanza di coraggio da parte del regista nel
calcare la mano, far vedere qualcosina di più che il classico omicidio fuori
campo e qualche schizzo di sangue.
Auguri per la tua
morte, sembra un prodotto fatto e confezionato per tutta la famiglia, e questo
stona un po’ con tutto il resto.
Le recitazioni sono
funzionali, mentre lo score musicale composto da Bear McCreary funziona
veramente bene.
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