BAMBOLE
E SANGUE
A volte ci perdiamo
questi piccoli cult, e devo dire grazie alla mia amica Federica Erra per averlo
recuperato.
La trama ruota intorno
alla figura di Cheril che dopo aver litigato pesantemente con la sua
coinquilina, decide di fuggire e andare ad abitare nel motel gestito dal sua
zia materna.
Ben presto viene a
contatto con gli stranissimi ospiti dell’albergo, ognuno dei quali ha qualcosa
nascondere.
L’elemento principale
della pellicola è il voyerismo, la sessualità deviata, Cheril non ancora diciottenne
si comporta come se fosse un adulta, accetta le avances del fotografo e del
commesso del negozio di ferramente.
Il voyerismo entra
prepotentemente in scena immediatamente, quando viene sorpresa ad origliare l’amica
in un rapporto sessuale col suo compagno.
Bambole e sangue, che è
un film del 1972, contiene un alto livello di morbosità e di audacia, dal
fotografo che si rivelerà essere un trans gender, al prete amante del
sadomasochismo.
La pellicola vive di
contrasti, si passa dall’assolata spiaggia iniziale, al motel caratterizzato
dalla sporcizia, da colori scuri e dalla degradazione degli inquilini.
Bambole e sangue è
fatto di indizi seminati qua e là per il film, di scricchiolii, porte che
sbattono, occhi che spiano, nel pieno rispetto del thriller anni settanta.
Il motel è perfetto,
squallido quanto basta, come un perfetto catalizzatore dei reietti della
società americana.
La componente horror è
presente soprattutto nel primo omicidio, veramente molto efficace, mentre l'aspetto sessuale è molto marcato, non tanto nelle scene di nudo, ma sotto l'aspetto concettuale, in ogni caso mai risulta volgare .
Film consigliatissimo,
oserei dire quasi perfetto.
Federico Tadolini
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