PHANTASMAGORIA
Progetto collettivo nato dalla mente di Mickael Abbate
responsabile del festival del cinema fantastico Samain di Nizza ed autore di
interessanti cortometraggi come creeps.
Come collaboratori troviamo due esponenti di spicco del nostro
cinema ovvero Domiziano Delvaux Cristopharo (poliedrico artista presente anche
in ambito teatrale e musicale) e Tiziano Martella alla sua seconda prova di
regista dopo l’interessante cortometraggio Legio XIII e presente come
effettista in numerose pellicole.
Non voglio analizzare minuziosamente i tre segmenti che
compongono Phantasmagoria perché a mio modo di vedere un lungometraggio anche
se composto da episodi va sempre analizzato nella sua globalità.
Siamo davanti ad una pellicola che offre allo spettatore
tre versioni diametralmente diverse tra loro della paura e dell’incubo e ci
riesce in pieno, senza lasciare nessun dubbio della propria bontà .
In primissima battuta senza informarmi meglio sugli aspetti
legati al progetto ma spaziando con la mente mi è venuto in mente Lovecraft
ovvero quella sua particolare caratteristica di concepire l’orrore ovvero quel
male antico ed ancestrale nascosto negli anfratti più reconditi che può essere
la mente oppure un luogo .
Quel male che ritorna prepotentemente per rivendicare il
proprio tributo di sangue.
Particolarmente indovinata è la stop motion dello scheletro
che introduce lo spettatore nel mondo di Phantasmagoria e presenta i singoli episodi
, semplice ma molto efficace come un moderno zio Tibia che ci prende per mano e
ci fa entrare dentro la “giostra “ degli orrori.
Inizialmente mi ha convinto poco l’episodio introduttivo di
Abbate “diabolique”ma funziona perfettamente come apripista per il film, dando
il là alla sarabanda di orrori che seguiranno.
Splendido l’episodio di Tiziano Martella My gift to you dove
l’elemento che risalta subito è l’eccellente fotografia di Francesca Catalano
mentre alla sceneggiatura ci sono Raffaele Picchio il regista dell’ottimo
Morituris , Lorenzo Paviano e Riccardo de Flavis.
Ovviamente non posso dimenticare di citare la presenza di un
volto storico del nostro cinema ovvero Venantino Venantini, ottima la location
dell’episodio.
Cristopharo col suo “serpente dalla lingua d’acciaio” e realizzando anche gli effetti speciali ci propone l’episodio finale riuscendo perfettamente a rievocare (cosa da me
particolarmente gradita) quel cinema “avatiano” che nessuno fa più ,
ambientando il tutto in un paesino apparentemente tranquillo ma che nasconde
segreti inconfessabili (la casa dalle finestre che ridono).
Ottima l’idea di sfruttare la leggenda di Halloween per una
storia che ha come protagonisti Alberto Cattaneo (buonissima interpretazione) e
Vittorio Castellano e ha come tema dominante il connubio amore e morte.
Questo in sostanza è Phantasmagoria un bellissimo ritratto
come se si trattasse di una raffigurazione medievale con la morte che suona il
violino ovvero elegante ma paurosa.
Sicuramente farà contenti quegli spettatori che si faranno
trascinare dentro la sarabanda di orrori presenti , io mi sono sentito come quando
da piccolino “volevo aver paura” ed entravo nel luna park nella casa degli
orrori divertendomi come un pazzo.
Molto curato anche l’aspetto musicale del film elemento
spesso trascurato in altre produzioni.
Bellissima la locandina Art Nouveau.
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