INTERVISTA A ROGER FRATTER
1-Quand’è che Roger
Fratter ha deciso di fare il regista?
A sette anni. A
dire il vero a quell'età ho cominciato proprio a girare! Ho cominciato a
produrre cortometraggi in diapositive con parenti e amici... horror, western,
azione...con pistole giocattolo e costumi di carnevale. Alcuni titoli:
"L'oltretomba", "Fatti sotto che t'ammazzo...parola di
Django", "Intossicazione da piombo". Poi ho cominciato a girare
video veri e ho vinto anche una dozzina di premi un po' in tutta Italia (anche
di una certa importanza) tra il 1993 e il 1998. Ho debuttato nel lungometraggio
nel 1997 con "Sete da vampira".
2-Parlaci della tua
prima esperienza come regista e le difficoltà maggiori che hai incontrato
(gestione degli attori , budget ecc.)
Nessuna difficoltà,
basta sapersi organizzare. "Sete da vampira" è stato il mio primo
lavoro con una protagonista donna. E quindi è stato l'inizio di quello che è
diventato poi il filo conduttore dei miei film...la donna appunto. Per quanto
riguarda gli attori basta saperli capire e saperli indirizzare dove vuoi... per
questo motivo mi trovo spesso bene con loro.
3-Ci vuoi parlare
di Anabolyzer? Da dove hai preso spunto per la storia e i tempi di
realizzazione?
Ho frequentato da ragazzo le palestre di
body-building. L'idea mi è
venuta proprio mentre ne stavo frequentando una ed è arrivata in maniera
spontanea chiacchierando con il mio effettista Maurizio Quarta. Abbiamo buttato
giù un soggetto e poi ne ho ricavato una sceneggiatura. E' stato il film più
difficile e faticoso che ho fatto probabilmente. L'abbiamo girato nell'arco di
un anno ma i giorni effettivi di lavorazione non saprei dirteli. Volevo
raccontare attraverso il mondo delle palestre la decadenza della società di
oggi (o meglio di 15 anni fa).
4-Hai ambientato
Abraxas a Volterra , come mai questa decisione e come ti sei trovato a girare
in Toscana?
Molto bene...la
Toscana è un set cinematografico perfetto per questo genere di film. Ci sono
andato perchè volevo girare negli stessi posti dello sceneggiato "Ritratto
di donna velata" (1975) di Flaminio Bollini con Nino Castelnuovo e Daria
Nicolodi. Volevo avere le stesse atmosfere...almeno in alcune scene. Ci sono
tornato anni dopo per "Rapporto di un regista su alcune giovani
attrici"(2008).
5-Come vedi l’attuale
panorama cinematografico italiano? Ci sono dei nomi a tuo modo di vedere che
possono fare il salto di qualità?
Ci sono ma non li
faccio. Comunque il salto di qualità non dipende dalle capacità. Io stesso con
budget più consistenti avrei fatto i miei film in maniera molto diversa e
probabilmente alcuni sarebbero diventati più commerciabili.
6-Dopo varie
incursioni nell’horror- thriller ti sei allontanato da questi generi. Ci vuoi
parlare di questo passaggio?
E' stato un
passaggio naturale... ma non rinnego nulla. Ogni film che ho fatto è nato
spontaneamente, non certo per calcolo, per soldi o per seguire la moda del
momento. Inoltre i "generi" li ho sempre più o meno stravolti... ecco
perchè il pubblico o mi ama o mi odia. Un giorno potrei tornare a fare l'horror
infatti... Oggi ho voglio di raccontare la società che mi circonda... è molto
cinematografica sai?
7-Quali sono state
le maggiori soddisfazioni nella tua carriera? E le maggiori delusioni?
Soddisfazioni molte
perchè sono orgoglioso di tutto quello che è fatto. Sono film veramente miei...
dove ci sono veramente dentro io. Infatti mi sono occupato di qualsiasi fase
della realizzazione: soggetto, sceneggiatura, organizzazione, post-produzione,
scelta delle musiche e addirittura rumori. Mi sono sempre circondato anche di
validi collaboratori certo... La soddisfazione maggiore è stata quella di
essere riuscito a farli arrivare al pubblico. Delusioni ci sono state ma non
eclatanti... forse le esperienze "umane" meno gratificanti le ho
avute nei set più importanti. Nel cinema indipendente low-budget invece c'è più
amicizia.
8-Con che
videocamera preferisci girare? E che importanza dai alla colonna sonora?
La colonna sonora è
importantissima, addirittura è fondamentale. E' una delle cose principali dei
miei film... è quella che crea atmosfera. Amo il cinema italiano del passato
anche per questo. La colonna sonora non è semplicemente un accompagnamento alle
immagini ma fa parte integrante del film. Ad esempio cosa sarebbero i film di
Sergio Leone senza la colonna sonora di Ennio Morricone?Il modello della
videocamera non è importante. Pensa che "Sete da vampira" è stato
girato in S-Vhs, è per quello che ha quella immagine così sgranata...sembra un
film degli anni settanta. Oggi invece si gira tutto in full HD.
9-Quali sono i tuoi
prossimi progetti?
Top secret. E'
appena uscito "Femminilità (in)corporea" e per un po' mi riposo. Sto
ponderando.
Federico Tadolini
Bella intervista.
RispondiEliminagrazie , ma il merito è soprattutto di Roger persona squisita e molto disponibile
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