LO STRANO CASO DI FEDERICO ZAMPAGLIONE
Federico Zampaglione è
conosciuto perlopiù come leader e cantante del gruppo pop dei Tiromancino (che
comunque nei loro video hanno omaggiato anche Diabolik di Mario Bava), nonché per
essere stato l’ex compagno di Claudia Gerini.
Tralasciando il gossip,
lo Zampa vanta nel suo curriculum anche tre film, tutti regolarmente
distribuiti nei cinema e anche in home video.
Film che vedremo, hanno
avuto diversa accoglienza tra pubblico e critica.
Nero bifamiliare è la sua
opera prima del 2006: dietro l’apparente immagine di una semplice commedia,
Zampaglione afferma che il film avrebbe dovuto essere un thriller ma che a
seguito della strage di Erba, la produzione ha caldeggiato la forma della
commedia nera.
Film comunque gradevole,
non privo di difetti ma che per essere un’opera prima rimane di tutto rispetto.
Shadow arrivò nel 2010,
distribuito nei cinema con una programmazione abbastanza mediocre, sancisce
finalmente l’amore dello Zampa verso il cinema horror.
Il film narra di un
reduce dall’Iraq in vacanza in Italia che per proteggere una ragazza da due
redneck, finisce nelle mani di una creatura mostruosa.
La pellicola dal mio
punto di vista è discretamente riuscita, buona la regia e la recitazione di
tutti gli attori (Mortis interpretato da Nuot Arquint è eccezionale), ottima la
colonna sonora.
Il film intrattiene lo
spettatore per tutta la durata complice un finale che è veramente cattivo e che
mostra il vero volto sadico dell’appassionato che diventa regista.
Il problema maggiore è l’esigua
durata, ovvero un ora e dieci minuti che sono davvero pochini per raccontare
adeguatamente la storia e che denota anche una certa ristrettezza di budget e
di tempistiche per chiudere il tutto.
Se da parte del pubblico,
il film non è stato recepito benissimo, disquisendo stupidamente sul fatto che
un cantante pop non possa fare il regista horror, la critica ha elogiato in
maniera forte Zampaglione, accollandogli l’assurda mansione di risollevare il
cinema di genere in Italia (che palle con questa storia!!).
Segnalo l’eccellente box
della Cecchi Gori, comprensivo di dvd, bluray, fumetto, libro fotografico e
colonna sonora.
Io lo vidi al cinema a Viareggio
insieme al boss di Thrauma Enrico, in una sala completamente vuota. Peccato.
Dopo Shadow, lo Zampa
tornò col progetto Tulpa. Film nato con tutti i presupposti sbagliati, ovvero
quello di voler rilanciare il giallo all’italiana (quindi smuovendo i maniaci
cinefili del web, pronti subito a stroncarlo senza nemmeno averlo visto), poi
di voler promuovere l’aspetto erotico del film, con una delle peggiori
locandine viste in vita mia e appunto non mantenendo mai le aspettative (si
vede veramente poco per definirlo un giallo erotico).
Già, ma il film di cosa
parla? Niente di più semplice, ovvero un avvenente donna in carriera che per
sconfiggere la noia ed esplorare il suo lato proibito, di notte frequenta un
club per scambisti ovvero il Tulpa. Presto finirà nella rete di uno spietato serial
killer.
Il film dispiace dirlo è
pieno di difetti, partendo da una regia frettolosa, poco attenta ai
particolari, alla recitazione degli attori dove non ho trovato veramente
nessuno a proprio agio nel ruolo.
Il ritmo è alto nella
prima parte con un inizio veramente a bomba per poi ammosciarsi nella parte
centrale e risollevarsi nel finale che comunque a livello di script non
funziona. L’elemento erotico è forzato e non funziona minimamente.
In ogni caso, non tutto è
da buttare ovvero la colonna sonora anche in questo caso funziona e fa capire
che Zampaglione venendo dal mondo della musica, cura maniacalmente questo
importantissimo elemento.
Gli omicidi complice
anche la scrittura di Dardano Sacchetti funzionano perfettamente e sono una
grandissima stoccata di sadismo, perversione, violenza e cattiveria.
Buoni gli effetti
speciali, peccato per la pessima distribuzione nei cinema, comunque il film ha goduto
di un anteprima nel festival di Sitges ed è facilmente reperibile in home video
in diverse edizioni.
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