LOOP
Nel panorama del cinema indipendente capita di trovare anche
chi sceglie la strada più difficile, ovvero quella di evitare i soliti lavori a
base di zombi e serial killer, litri di sangue e frattaglie (lungi da me
criticare questi prodotti, ma effettivamente sono molto inflazionati) per
toccare tematiche ben più difficili e maggiormente ostiche sia sotto l’aspetto
realizzativo, e anche per catturare l’attenzione dello spettatore.
Loop è un cortometraggio di Paul Gabriel Cornacchia e
sceneggiato da Lorenzo Paviano già conosciuto per aver scritto i due
cortometraggi di Stefano Rossi tra cui il superbo Recording, e che aspetto con
trepidazione per The blind king il nuovo lavoro del coraggioso regista romano
Raffaele Picchio (se Morituris non vi dice niente, è un problema vostro).
Il corto della durata di diciassette minuti non ancora visibile online ma che è stato presentato al fantafestival di Roma ripercorre i
ricordi, la tristezza di un uomo chiuso dentro la sua abitazione, senza più
speranza nella vita e senza obiettivi, ma impegnato solamente nel ricercare con
la mente i trascorsi con una giovane ragazza che si capisce immediatamente ha
chiuso con lui ogni tipo di rapporto.
Sicuramente è un lavoro che sprigiona sin dalle primissime
inquadrature e avvalendosi di una regia “fluida ma allo stesso tempo essenziale
e precisa nei dettagli” un carico di malessere non indifferente e che catapulta
lo spettatore più attento dentro il mondo del protagonista.
Questo è un mondo popolato solamente da una persona ovvero la
ragazza che insegue con la sua memoria, per il resto è totalmente vuoto, senza
più nessuna dignità e senza interesse .
Loop è un cortometraggio che fa perno sull’insieme delle cose
a disposizione e che funziona grazie a tutto il meccanismo ben consolidato.
Ottima la recitazione di Daniele Favilli, funzionale quella
di Lavinia Pini, ottima la colonna sonora e come dicevo precedentemente molto
buona e “intelligente “la regia, precisa e attenta nel seminare “indizi” allo
spettatore senza cedere a sterili virtuosismi che non sarebbero stati
pertinenti per un corto di questa fattura.
Abbastanza prevedibile la soluzione finale ma comunque non
pregiudica affatto il buon esito del cortometraggio
Federico Tadolini
Nessun commento:
Posta un commento