SCAPPA-
GET OUT
Avevo molte
aspettative, al riguardo di questo film che ha fatto parlare parecchio e che in
America è stato campione d’incassi.
In italia ha avuto una
buona distribuzione, ma con pochissimo riscontro di pubblico (infatti dubito
che rimanga in programmazione, per più di una settimana).
Il film è stato
prodotto e distribuito dalla Blumhouse, la nuova casa di distribuzione mondiale
del cinema horror, che partita in sordina è riuscita ad effettuare dei colpacci
notevoli come ad esempio Paranormal activity (parlo di incassi, non di qualità
della pellicola), e piano piano si è sviluppata notevolmente, fino appunto a
diventare la massima autorità in ambito horror (e con qualche puntatina in
altri lidi col notevole Whiplash).
Anche registi già
affermati come M.N.Shyamalan, si sono affidati alla Blumhouse realizzando The
visit, e Split con notevoli incassi anche in Italia.
Scappa get out, narra
di una giovanissima coppia interrazziale,lui di colore, lei bianca di
estrazione sociale alta.
L’intreccio è semplice,
ovvero il primissimo incontro con i genitori di lei.
Appena entrati nel
paese, serpeggia immediatamente un clima surreale, col primo scontro con il
poliziotto (uno dei clichè del genere, vedi Venerdi 13, oppure per rimanere in
territori più recenti e affini a questo film, Cabin fever di Eli Roth).
La tenuta dei genitori
di lei, è una grossa villa che ci rimanda alle costruzioni coloniali con le piantagioni
di cotone ovvero un grossissimo appezzamento di terreno, e la distinzione tra
bianchi e neri è nettissima.
Tutti i servitori sono
di colore, con uno sguardo che sembra lobotomizzato (non così estremo come nel
celebre film di Torneur Ho camminato con uno zombi, però poco ci manca).
Il film si dipana per
una buona ora, su questo filo sospeso tra il thriller surreale a tratti
grottesco, ci sono alcune scene che in mano ad altri registi sarebbero
scivolati nella deriva del pacchiano e invece qua giocando anche pesantemente
sulle location alquanto indovinate e molto inquietanti e sulla distinzione
giorno- notte, risultano sempre parecchio inquietanti.
Possiamo definire
Scappa- get out, come una sorta di “indovina chi viene a cena?” in versione
thriller- horror oppure una sapiente commistione di generi, visto che partiamo
col classico slasher, con tutti gli espedienti del genere, procediamo nel
thriller psicologico e andiamo a finire nel body-horror, assestando anche
diversi colpi bassi allo spettatore.
In tutte queste derive,
difficilissime da assemblare, non esiste una mezza nota stonata, anzi il twist
finale è semplice, nemmeno troppo articolato, ma dannatamente funzionale.
Le recitazioni
funzionano benissimo, compresa la colonna sonora.
Insomma, non fatevi
scappare questa chicca di film.
https://www.youtube.com/watch?v=6A-9yr8j2iE&t=41s
Federico
Tadolini
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