NEL SILENZIO DELLA NOTTE
Il regista anconetano Massimiliano Belvederesi fa la sua
prima incursione nel mondo del giallo avvalendosi dell’apporto di Roberto Ricci
(respiro tagliente, buio rosso) e della sua penna vergata di sangue.
Il cortometraggio realizzato nel 2015 e della durata di
diciannove minuti è tratto da un racconto dello scrittore marchigiano e vi si
possono ritrovare tutti i suoi tratti caratteristici e l’amore viscerale verso
il cinema giallo e in particolar modo quello di Dario Argento.
La storia proposta è molto semplice ma efficace per il genere
proposto ovvero un omicidio compiuto da un maniaco e un testimone oculare.
Sicuramente è una storia abbastanza avvincente e non annoia
lo spettatore, però non tutto fila a dovere , se da un lato possiamo apprezzare
la regia nelle scene notturne con una buona fotografia e una discreta messa in
scena, il regista a mio parere compie diversi errori nelle scene più semplici
da girare con alcune inquadrature che non mi hanno convinto (ovvero la scena
del commissariato e l’interrogatorio per esempio) complici anche alcune
recitazioni abbastanza sottotono e che invece dovrebbero essere quel “qualcosa
in più “ richiesto proprio dal ruolo.
L’omicidio viene fatto vedere attraverso vari punti di vista
che se da un lato posso apprezzare per l’originalità , dall’altro invece andava
però sviluppato meglio , così invece crea non poca confusione nello spettatore.
La colonna sonora è il vero e proprio punto di forza della
pellicola, davvero ben realizzata e senza la minima sbavatura mentre invece le recitazioni
sono fredde, distaccate anche in ruoli dove si necessitava di un certo
trasporto emotivo come per esempio quella del commissario che risulta la nota
stonata di tutto il lavoro.
Il film è interamente incentrato sull’aspetto psicologico e
sulla suspense ed è rivolto a tutti gli spettatori visto che la violenza è
totalmente fuori campo.
Una scelta abbastanza coraggiosa ed inusuale per un genere
come il giallo ma che ci può anche stare.
Molto indovinate le location esterne della città di Ancona,
mentre purtroppo non posso elogiare i movimenti e la soluzione registica
adottata nel finale.
Federico Tadolini
Ogni scelta e soluzione registica può non essere condivisa, ma ognuno si fa il proprio film e, a meno di errori evidenti, tutto rientra nella visione personale del racconto.
RispondiEliminaMa infatti se leggi bene mi pare di aver argomentato a dovere ogni cosa che ritengo negativa . Direi di aver fatto una recensione costruttiva e non distruttiva , le critiche fanno parte del "gioco ".
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