SUBJECT 0 : SHATTERED MEMORIES
Tiziano Cella (già presente su questo blog con Doll Syndrome
di Domiziano Cristopharo dove era l’attore protagonista) realizza il suo primo
lungometraggio Subject 0: shattered memories.
Precedentemente aveva diretto alcuni cortometraggi molto
interessanti come maledetta Cuba ( guardatelo è esilarante), Imago vocis (2011)
e the temple mount(2013).
Con il suo primo lungometraggio si addentra in un contesto
thriller fantascientifico.
Possiamo notare immediatamente sin dalle prime immagini una
buonissima cura grafica del film e una regia molto fluida, precisa e diretta
che non si perde dietro a virtuosismi fini a se stessi ma funziona in modo
intelligente per introdurci dentro la vicenda e i vari personaggi ben
caratterizzati.
Come da prassi non parlo mai di quello che succede nei vari
film che recensisco, ma posso dire che alla base del film di Cella c’è una
sorta di esperimento che agisce sulla mente dei singoli individui modificando
in maniera “estrema “ il loro modo di agire.
Ottima è la colonna sonora di Kristian Sensini a tratti
veramente inquietante e che funziona perfettamente anche come trait d’union tra
le varie parti della pellicola.
Non mi ha molto convinto la fotografia a tratti molto statica
e che non riesce a imprimere quel taglio cinematografico che invece avrebbe
dovuto dare.
Questo a mio modo di vedere è il principale difetto del film
, oltre ad alcune location che secondo me non funzionano e che fanno risentire
al film un’eccessiva povertà (troppi interni domestici ).
Le recitazioni funzionano abbastanza e su tutti spicca David
White veramente a suo agio in questo film e anche Cella che si dimostra un
attore molto pregevole anche se a volte insiste troppo in alcune smorfie che
erano perfette per doll syndrome ma qua meno.
Ho particolarmente apprezzato il taglio psicologico che viene
dato al film senza sconfinare in baracconate all’americana e che conferisce al
film di Cella una certa originalità anche in materia di tematica trattata e
anche un coraggio sicuramente da elogiare .
Federico Tadolini
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