mercoledì 2 gennaio 2019

SUSPIRIA- LA VERSIONE DI LUCA GUADAGNINO




SUSPIRIA





Parecchio tempo che si parla insistentemente di questa versione del Suspiria di Dario Argento ad opera di Luca Guadagnino.
Il film è già stato ampiamente criticato dalla maggior parte dei fan “duri e puri” del cinema horror, e anche causa alcune polemiche fatte dallo stesso Argento, dei suoi irriducibili seguaci.
Guadagnino è un nome conosciuto perlopiù col film Chiamami col tuo nome, co produzione italo- inglese che si avvale anche della sceneggiatura di James Ivory (premio oscar 2018).
Ma partiamo dalla trama del film: una giovane ragazza arriva in una prestigiosa scuola di danza tedesca, e assiste alla fuga precipitosa nel cuore della notte di una allieva, che poi verrà brutalmente assassinata.
Ben presto capirà di trovarsi al cospetto del male assoluto.
Il film di Argento è uno dei migliori horror di tutta la storia del cinema, complice anche la stupenda colonna sonora dei Goblin, un suono spettrale che incute ancora timore al giorno d’oggi.
“ Fare la mia versione di Suspiria, fa parte dei miei sogni megalomani di quando ero bambino e decisi di fare il regista”.
Con queste parole il regista Guadagnino, ci fa subito capire che si tratta della sua visione del classico argentiano e non il rifacimento classico del film.
Il cast è di primissimo livello con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloe Grace Moretz .
Due mesi fa, era già in commercio la colonna sonora del film in doppio disco a cura di Tom Yorke leader dei Radiohead.
La copertina del disco è in pieno stile pop, e non sembra lontanamente la colonna sonora di un film horror.


Ascoltando l’album, capiamo anche qua che il film di Guadagnino si distanzia nettamente dal film originale, il suono si colloca a metà tra una classica orchestrazione strumentale con qualche sprazzo alla Sigur Ros, tutto comunque molto “intimo”, niente a che fare con il suono impazzito, oscuro, minaccioso ed esoterico dei Goblin.
Ma finalmente mercoledi 2 gennaio, posso inaugurare la stagione cinematografica con Suspiria.
La sensazione a pelle, era di due ore e mezza di totale goduria, di trovarmi al cospetto di un’opera profondamente pop, dai colori accesi e psichedelici.
Il film si snoda in sei atti e un epilogo come un’opera teatrale ed è quello a cui più si avvicina, i corpi delle attrici vengono smembrati, fatti a pezzi dalla macchina del regista, come in un’autopsia dell’animo umano.
I colori sono cupi, appartenenti ad una Berlino decadente e in preda al male qua inteso come il terrorismo.
Le recitazioni sono perfette, ma la componente principale resta la regia, superba a tratti sontuosa.
Suspiria è profondamente filosofico, esoterico, con una componente storica molto importante da non sottovalutare, a tratti mi ha ricordato per la componente spirituale e per l’enigmaticità il Neon demon di Refn (ovviamente senza la componente pop e senza la fotografia accesa del regista danese).
Andate a vederlo al cinema, ripeto due ore e mezzo di totale goduria visiva.
https://www.youtube.com/watch?v=BY6QKRl56Ok





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