THE BLOODY
HORROR PICTURE SHOW
Ci sono persone che spediscono i
propri lavori pensando di aver realizzato un capolavoro e quando gli fai notare
sempre educatamente i loro errori se la prendono a male e chi invece come
Bloody Hansen in punta di piedi con un’umiltà fuori dal normale si sta facendo
strada nella durissima realtà del music business, senza scendere a compromessi
ma facendo quello che ogni artista dovrebbe fare : essere se stesso .
La black widow etichetta genovese non
è nuova a queste interessanti operazioni di connubio cinema horror- musica
visto che anni fa ha pubblicato il pregevole progetto e tu vivrai nel terrore
composto da doppio disco e libro , band italiane davano una loro
interpretazione a classici brani del cinema horror , spaziando dal gotico al
filone demoniaco .
La track list del disco The bloody
horror picture show è composta da :
-
Daughter
(dovevi essere mia)
-
In
Providence we trust
-
Eaters
-
The
ripper
-
Le
streghe
-
Your
father.. the devil
-
Rosemary
-
Death
does us apart
-
Hell
on earth
-
Horrror
macumba
-
Here’s
Johnny
-
In Providence we trust (extended version)
In poco più di cinquanta minuti di
durata Bloody hansen ci prende per mano e ci trasporta in un mondo popolato di
vampiri , di diavoli , di zombie un variegato luna park di orrore , morte e
paura , dove in Horror macumba la strumentazione è arricchita da splendide
percussioni tribali che ci trasportano dentro ad un ipotetico cannibal movie
genere che potrebbe tornare in auge grazie al recente the green inferno di Eli
Roth e che proprio noi italiani siamo stati i più grandi sostenitori del genere
grazie a pellicole come Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, Cannibal ferox
di Umberto Lenzi , Apocalypse domani di Antonio Margheriti.
E’ molto indicativa la copertina al
riguardo di quello che si può trovare in questo disco e che sensazione può
avere l’ ascoltatore : un oscuro giustiziere si aggira per un cimitero
assediato da famelici zombie.
Dietro di lui c’è una fanciulla in
abito bianco che potrebbe anche essere un’apparizione spettrale , una chiesa ,
il temporale con i fulmini , tutti espedienti dei classici film horror , quelli
che non se ne fanno più ma che per ogni amante del genere rimarranno sempre
intramontabili .
Molto simile alla copertina dello storico
albo di Dylan Dog numero 1 l’alba dei morti viventi ci trasporta quindi dentro
ad una visione fumettistica dell’horror , a me sono venuti in mente appunto
Dylan Dog , Dampyr e i vecchi fumetti dell’oltretomba che mescolavano orrore in
salsa gotica ad un certo erotismo macabro.
Bloody Hansen usa come
accompagnamento alla musica samples estratti da capolavori del cinema horror
come la chiesa di Michele Soavi , suspiria di Dario Argento, Rosemary’s baby di
Roman Polanski.
Un vero e proprio concept album sul
cinema horror affrontato con la perizia dell’ appassionato , buonissimo
cantante con uno screaming non indifferente che paga dazio allo Steve Sylvester
dei Death ss di dischi epocali come in death of Steve Sylvester.
Ovviamente i death ss vengono citati
dallo stesso autore come fonte d’ispirazione insieme ai goblin la storica band
di Claudio Simonetti , le loro influenze si sentono molto come detto
precedentemente nella voce e nelle atmosfere ma senza mai ricorrere al plagio
col rischio di trasformarsi in un becero gruppo di cover band , anzi mettendoci
del proprio.
Un pregevolissimo disco da supportare
perché in Italia questi progetti se ne vedono proprio pochi e da lodare il
coraggio dell’autore nell’affrontare lo spietato mondo del music business senza
piegarsi a compromessi.
Consiglio a tutti gli amanti del buon
vecchio cinema horror questo disco : vi divertirete ve lo garantisco , è come
quando eravate piccolini e guardavate la trasmissione di zio Tibia in tv di
nascosto dai genitori , come andare al luna park e farsi un viaggetto dentro il
percorso dell’orrore.
Ma anche chi non ama il genere e
vuole ascoltare qualcosa di nuovo stra consiglio questo disco.
Federico Tadolini